Quantcast
Channel: diario figurato
Viewing all 127 articles
Browse latest View live

cous cous vegetariano molto speziato

$
0
0
A me il couscous piace molto, ma in genere lo specialista di questo piatto è Ma. e io mi ci affido volentieri. Bisogna dire che ogni volta lo prepara in modo leggermente diverso, a lui piace l'improvvisazione in cucina, così quello che vi posto è il suo ultimo "esperimento". Sì, ma fidatevi, perchè quando si tratta di cous cous i suoi esperimenti riescono sempre bene! E poi ha detto che questo è il definitivo...avrà raggiunto la perfezione?

COUS COUS VEGETARIANO MOLTO SPEZIATO
(con cottura sotto coperta)


E' bello cucinare questo piatto nord africano,  perchè se anche manca la carne...pazienza, si può fare senza. Se manca qualche verdura...idem. Se si hanno spezie in sovrappiù...benissimo! Almeno per Ma. che le metterebbe anche nel caffellatte. Se amate i sapori un pò incolori temo dovrete aspettate altri tipi di ricette...

Ingredientiper 2 (le dosi però sono molto approssimative e sull'abbondante): cous cous precotto, mezzo vasetto di ceci precotti, 1 melanzana, 1 zucchina, 1 carota e 1/2, 1/2 peperone, 1 costa di sedano, 1 cipolla bianca piccola, 1 patata, qualche pomodorino, 1 spicchio di aglio, olio extravergine d'oliva.

ed ecco invece l'elenco delle spezie ed erbe: menta, basilico, finocchio selvatico, le foglie del sedano, curcuma, cumino, zafferano, 1 pezzetto di peperoncino, mix di spezie vegetable masala (così, giusto per esagerare), sale q.b.

Preparazione: 
tagliare a fette non troppo sottili la cipolla e metterla a soffriggerla in padella con un pò d'olio, il peperoncino, l'aglio schiacciato e i semi di cumino,


 unite le fettine di sedano


le carote tagliate a grossi tocchi 


e poi i pezzi del peperone, della patata


della melanzana , se si vuole qualche pomodorino


e infine dopo poco, anche i ceci (se li vedete solo nella prima foto, è perchè nel successivo cous cous non li aveva messi, in compenso c'era la patata che là mancava)

Si versa dell'acqua fino a coprire le verdure





si aggiungono le erbe tagliuzzate, le spezie rimanenti (nella quantità desiderata) e sale quanto basta.

 
 Si dà una mescolatina e si cuociono le verdure a fuoco abbastanza vivo per circa 10 minuti. Dopo di che si assaggia il "brodo" che dev'essere saporito al punto giusto, eventualmente se si è asciugato troppo si aggiunge ancora un pò d'acqua.



E poi...
      
la cottura sotto "coperta"

...si spegne il fuoco, si incoperchia e si va a fare una bella passeggiata di un'ora e mezza, due. Sì, ma non senza avere primaimbacuccatoper bene la padella con le verdure: devono stareben al caldo anche se siamo in estate! 

 
Al ritorno sicuramente le verdure saranno cotte al punto giusto e saranno anche rimaste belle intatte poichè con questo tipo di cottura senza fuoco non c'è bisogno di mescolarle. 


Preparate quindi il cous cous seguendo le istruzioni che in genere sono scritte sulla scatola


 e servitelo assieme allo stufato di verdure che nel frattempo avrete messo a scaldare sul fuoco stavolta.


:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Ma si potrà mangiare il cous cous su tovagliette sdrucite, con tovaglioli di carta quadrettata accompagnandolo con sidro di mele?! Urgono, per me, lezioni di bon ton...


()()()()()()()()()()()()()()()()()()

 Il couscous migliore che abbia mai mangiato finora, è stato senz'altro quello gustato diversi anni fa in un ristorante marocchino a Cadaqués, in Spagna. Quella pietanza aveva un sapore favoloso, unico. Di sicuro anche la carne di montone contribuiva a dare quel gusto speciale, mai più sentito.
Comunque fra i cous cous vegetariani assaggiati in giro, il mio preferito è sicuramente quello casalingo di Ma. perchè pur essendo lui italiano al cento per cento, riesce a dare a questo piatto un che di esotico...e mi sembra quasi di volare in Marocco!

P.s. ...invece probabilmente "volerò" solo fino alla Toscana, zona Parco della Maremma o giù di lì. A me andrebbe benissimo ugualmente, ma l'incertezza delle mie partenze è ormai cosa nota, quest'anno poi è resa ancor più precaria da certi travasi lavorativi in corso...

UN SALUTO A TUTTI QUANTI, A PRESTO!  


composizioni marine...e non solo

$
0
0
Eccomi di ritorno dalle vacanze, non tanto lunghe, ma veramente rigeneranti: mi ero proprio scordata, in questi ultimi anni, cosa vuol dire abbronzarsi, ma ora la proprietaria di un negozio che frequento abitualmente, mi ha detto che sembravo una straniera...
In attesa di sistemare e selezionare una parte delle foto scattate per mostrarvele sul blog, vi diletto con un estratto-gioco: qualche composizione creata con elementi naturali reperiti nell'ambiente marino. Non è nuovo questo passatempo vacanziero: se non vi viene in mente niente, riguardate i vecchi post di questa tag.
Dicevo allora e confermo adesso, che basta proprio poco per divertirsi e fare due risate, giusto qualche tesoro naturale raccolto sulla spiaggia. Eh, certo che io e Maurizio siamo stati fortunati, perchè quella in cui abbiamo liberato la nostra fantasia, era veramente ricca di cose interessanti: sassi, conchiglie, legnetti, canne, alghe, piume...


Vi mostro senza vergogna la prima composizione che ho fatto quel giorno. Sarà che ero fuori allenamento, ma l'orsacchiotto come vedete, è piuttosto scarno e poco entusiasmante.


Passando invece il testimone a Ma., che con qualche mio piccolo suggerimento, ha sbrigliato tutta la sua bizzarria (non lo dico sempre che è più estroso di me?) ecco cosa è saltato fuori dalle sue mani: un indiano pacioccone


"Dente cariato il buono",


"Dente cariato l'iroso"


e per finire uno sgangherato drago.


E già che siamo in tema di composizioni naturali, ve ne faccio vedere anche una arretrata, montana però, che risale all'estate scorsa: una...ehm, bellissima strega fiorita.


Indovinato vero il "materiale" utilizzato?!

BUON FINE SETTIMANA!

creando- immaginando Armilla

$
0
0

 Posso finalmente farvi vedere alcune foto del mio altered book visto che è iniziata ed è tuttora in corso la mostra-concorso  "Libriamoci" (vi ricordate? Ve ne avevo parlato qui) nella quale anche la mia creazione è in esposizione assieme a quella dei partecipanti elencati nella locandina sotto. In esposizione dove? In una sala all'interno della Fiera del camper che si sta svolgendo a Parma (13-21 settembre). Se non abitate troppo lontano, potreste farci un salto, io sarò là domenica 21.


Il tema del concorso era molto interessante e mi ha dato modo di scoprire un libro che non conoscevo, cioè "Le città invisibili" di Italo Calvino. Confesso però di non averlo letto interamente, ma di averlo spizzicato qua e là per trovare le descrizioni delle città che più suscitavano il mio interesse.
Inizialmente ne avevo individuate sette, otto ed avevo iniziato a preparare le pagine ispirate ad esse, ma non ero troppo soddisfatta di ciò che stavo facendo, contando anche che ci impiegavo un sacco di tempo, allora le ho smembrate (di esse mi sono rimaste alcune parti come queste che vedete fotografate sotto)



per riciclarle in parte come scacchiera, la scacchiera su cui giocavano Marco Polo e il Gran Kan.


"Tornando dalla sua ultima missione Marco Polo trovò il Kan che lo attendeva seduto davanti a una scacchiera. Con un gesto lo invitò a sedersi di fronte a lui e a descrivergli col solo aiuto degli scacchi le città che aveva visitato. Il veneziano non si perse d'animo. Gli scacchi del Gran Kan erano grandi pezzi d'avorio levigato: disponendo sulla scacchiera torri incombenti e cavalli ombrosi addensando sciami di pedine, tracciando viali diritti o obliqui come l'incedere della regina, Marco ricreava le prospettive e gli spazi di città bianche e nere nelle notti di luna..."
tratto da "Le città invisibili"

Sì, perchè a quel punto ero ormai decisa che avrei lavorato su un'unica città. E quale se non Armilla, un intrico di tubature dell'acqua abitata da ninfe?

"...Se Armilla sia così perchè incompiuta o perchè demolita, se ci sia dietro un incantesimo o solo un capriccio, io lo ignoro. Fatto sta che non ha muri, nè soffitti, nè pavimenti: non ha nulla che la faccia sembrare una città, eccetto le tubature dell'acqua, che salgono verticali dove dovrebbero esserci le case e si diramano dove dovrebbero esserci i piani: una foresta di tubi che finiscono in rubinetti, docce,



sifoni, troppopieni. Contro il cielo biancheggia qualche lavabo o vasca da bagno o altra maiolica, come frutti tardivi rimasti appesi ai rami. Si direbbe che gli idraulici abbiano compiuto il loro lavoro e se ne siano andati prima dell'arrivo dei muratori; oppure che i loro impianti, indistruttibili, abbiano resistito a una catastrofe, terremoto o corrosione di termiti.
Abbandonata prima o dopo essere stata abitata, Armilla non può dirsi deserta. A qualsiasi ora, alzando gli occhi tra le tubature, non è raro scorgere una o molte giovani donne, snelle, non alte di statura, che si crogiolano nelle vasche da bagno, che si inarcano sotto le docce sospese sul vuoto, che fanno abluzioni, o che s'asciugano, o che si profumano, o che si pettinano i lunghi capelli allo specchio. Nel sole brillano i fili d'acqua sventagliati dalle docce, i getti dei rubinetti, gli zampilli, gli schizzi, la schiuma delle spugne. 
La spiegazione in cui sono arrivato è questa: dei corsi d'acqua incanalati nelle tubature d'Armilla sono rimaste padrone ninfe e naiadi. Abituate a risalire le vene sotterranee, è stato loro facile inoltrarsi nel nuovo regno acquatico, sgorgare da fonti moltiplicate, trovare nuovi specchi, nuovi giochi, nuovi modi di godere dell'acqua. Può darsi che Armilla sia stata costruita dagli uomini come un dono votivo per ingraziarsi le ninfe offese per la manomissione delle acque. Comunque, adesso sembrano contente, queste donnine: al mattino si sentono cantare..."
tratto da "Le città invisibili"
 
Anche se il mio manufatto è dedicato interamente ad essa, mi piaceva l'idea che racchiudesse simbolicamente anche le altre 54 città, così sulla copertina ho incollato tutti i loro nomi scritti su targhette che possono suggerire l'idea del viaggio...avete presente le vecchie valigie con appiccicate i souvenir delle varie tappe?


Nonostante fosse questo il mio primo altered book, durante la sua lavorazione  tutto è andato sorprendentemente abbastanza liscio (beh, parlo della seconda partenza), sono avanzata passettino dopo passettino con molta calma, perché stavolta tempo ne avevo e ho rispolverato le tecniche a me più care come il decoupage, il disegno e la cartapesta che per la prima volta ho applicato anche alle cannucce.

Verso la scadenza del tempo concesso, mi sono trovata però nelle pesche...difficile a credersi, ma proprio la fase del lavoro che sarebbe dovuta essere secondo me la più semplice, cioè disegnare e ritagliare delle donnine (per meglio dire le ninfe) per inserirle tra le tubature di Armilla, è stata quella invece a darmi più problemi. Sarà che il formato mignon non mi era molto congeniale o che studiare le posizioni giuste da posare in quell'intrico non era facile, fatto sta che ho dovuto modificare un pò i miei progetti...

Al posto delle naiadi, ho realizzato allora una striscia in cartoncino che si dipana tra i tubi (lo sapete, è praticamente un mio tema ricorrente), con sopra stampate delle note che avrebbero rappresentato le voci delle donnine che cantano. Sarà pure tutta un'altra cosa, però l'effetto movimento che la striscia sospesa in aria dà alla struttura, mi piace.


E alla fine poi una  ninfa, una sola di dimensioni maggiori, sono comunque riuscita a inserirla: ecco, se ne sta lassù seduta sull'onda di note. Cosa fa? Legge naturalmente!




 Come ultima cosa, mi è venuta l'idea di costruire uno scacco in cartoncino: una torre. Non sapevo però bene dove metterlo, finchè col suggerimento di Ma. l'ho lasciato cadere come casualmente sul pavimento di Armilla. E sopra ci ho incollato il titolo del libro, già presente in copertina, ma poco visibile.


E la storia? Eh, la storia di Armilla è narrata tutto intorno alla struttura. Non nego che bisogna essere visitatori piuttosto attenti per leggerla...

come bloccare l'odiata spam

$
0
0

immagine scaricata dal web
 Sapete che non sono proprio un genio dell'informatica, ma avendo aperto il mio blog ormai più di quattro anni fa, certe cose che riguardano questo astruso campo mi sforzo di comprenderle. Una ad esempio l'ho capita proprio scrivendo questo post: lo sapevate che spingendo sovrappensiero sul tasto "invio" mentre state scrivendo il titolo in una bozza, questa viene direttamente pubblicata?! Io credevo bisognasse sempre cliccare su "pubblica"...beh, tenetelo presente se non volete che i vostri pensieri più reconditi in un baleno li leggano tutti!

Passiamo però a quello di cui voglio parlarvi oggi, cioè della odiatissima SPAM. A me sembra che ogni giorno questo "mostro pubblicitario" si ingigantisca sempre più diventando di una invadenza indescrivibile. Siete d'accordo? Io ricevo ogni giorno decine e decine (a volte centinaia, non scherzo) di messaggi spam, sommateci poi anche quelli che mi vengono inviati dai blog in cui ho commentato e a cui mi iscrivo per ricevere le risposte, e capirete che la mia posta elettronica risulta essere alquanto intasata...

Discutevamo proprio di questo su facebook io e delle amiche bloggers e ho compreso così che un aspetto a cui forse non davo abbastanza importanza perchè mi sembrava inevitabile, possa essere percepito dagli altri come assai fastidioso. Sì insomma, non è detto che se noi sopportiamo con grandissimo stoicismo tutta la spazzatura che ci arriva per posta, dobbiamo per forza anche propinarla ai nostri amici di blog che hanno avuto il solo "torto" di iscriversi ad un nostro post per leggere le risposte!

Informandomi quindi con loro e meditando a mia volta, mi sembra che le soluzioni possibili che si possono adottare per limitare questo fenomeno, siano tre, ditemi se sbaglio:

1) ripristinare la famosa parola di verifica di cui ho parlato tanto tempo fa in questo post. Purtroppo in questi due anni senza "captcha" si è verificato ciò che temevo, ma che non immaginavo succedesse in modo così massiccio, cioè l'invasione della spam! Sì, perchè questi messaggi pubblicitari sono spesso inviati automaticamente da software che, essendo macchine, non riescono a digitare la parola di verifica. Senza quell'ostacolo hanno chiaramente trovato la strada spianata...Il brutto è però che fatichiamo anche noi esseri viventi a ricopiarla ed è per questo che due anni fa ho deciso, assieme ad un esercito di bloggers, di eliminarla. Nonostante le conseguenze che ci sono state, rimangono ancora valide per me le motivazioni della mia scelta, però...avete notato che invece dell'impossibile parola da digitare e dopo la demenziale fase parola + numero, ora c'è "solamente" da ricopiare un numero?

2) impostare la moderazione dei commenti. Vorrebbe dire cioè che tutti i commenti che ci lasciano i nostri lettori non vengono automaticamente pubblicati in fondo al post, ma sono messi in attesa di moderazione. Questa opzione permette di controllare, prima della loro pubblicazione, ogni messaggio che riceviamo e di eliminare i commenti a noi sgraditi come quelli degli spammers o dei "trolls" in cui può capitare di imbattersi nel variegato mondo dei blog.
Potrebbe essere questa una soluzione valida, ed è stata adottata infatti anche da tanti di voi, ma mi dispiacerebbe un pò rinunciare all'immediatezza, alla spontaneità del commento in diretta, non amo molto il fatto che questo venga inghiottito per poi essere restituito in seguito. In questo modo non si riesce neanche a controllare se il commento lasciato è privo di errori...ma scusate, queste sono fisse personali!
E poi credo, ditemelo voi, che questo non risolva l'intasamento della mia posta.

3) Impedire agli anonimi la possibilità di commentare nel nostro blog. Avrete notato che tutti i messaggi spam sono inviati da un "anonimo", ecco,  vietandone l'accesso dovremmo quindi aver risolto il problema. Fino ad adesso non ero favorevole a questa opzione, perchè fra gli anonimi non c'è solo della gentaccia, no...ci può essere qualche nostra amica che viene a farci visita anche nel mondo virtuale, oppure qualcuno che, tramite una ricerca su internet, capita nel nostro blog, gli piace ciò che abbiamo scritto, o magari ha trovato interessante un nostro tutorial e desidera comunicarcelo. Ho conosciuto in questo modo anche persone simpatiche e interessanti, però in questo momento considerando che una soluzione senza nessuno svantaggio sembra impossibile da trovarsi, questa che ho appena detto è forse quella verso cui propendo maggiormente.

E voi, amici di blog, avvertite allo stesso modo il "problema spam"? Se la risposta è sì, lo sopportate o siete ricorsi ad uno dei rimedi che vi ho elencato? Se ne conoscete anche qualcun altro, ben vengano i suggerimenti...


P.s. Avrete certamente notato che Blogger si serve di un filtro anti-spam. Beh, è sicuramente una gran cosa: essendo efficace quasi al cento per cento, esso trattiene quasi tutti i messaggi di questo tipo che colpiscono i nostri blog, ma come mi faceva notare un'amica, prima li pubblica e poi li elimina, di modo che i nostri post restano puliti, è vero, ma non è così per la nostra (e altrui) posta elettronica che viene invece bersagliata senza pietà dalla spam.

Aggiornamento

Vorrei aggiornarvi ufficialmente qui nel mio post e non solo nei commenti a seguito, sugli sviluppi della faccenda spam, perchè magari la cosa potrebbe essere utile a bloggers in difficoltà che si trovano a passare dal mio blog. E lo voglio fare anche per ringraziarvi tanto...la lettura delle vostre esperienze è stata per me illuminante!
Mi è bastato non selezionare più la casellina "iscriviti per e-mail" che si trova sotto ad ogni post pubblicato. Sì, era stata una funzione utilissima per controllare, anche tramite posta, i commenti che voi lettori mi lasciavate e che a volte purtroppo non venivano salvati, in un periodo di bizze di blogger...se per caso dovesse succedere ancora, avvisatemi per piacere. Lo utilizzavo anche per tener d'occhio gli spammers, che non mi facessero insomma regali sgraditi nei vecchi post, ma ora per quelli con più di 20 giorni,  ho attivato la moderazione e sono contentissima. 
Primo, perchè la mia posta elettronica finalmente respira, solo un pò di spam proveniente dai blog amici a cui mi iscrivo per leggere le risposte ai miei commenti. Secondo, perchè è successo, e me ne sono resa conto in questi giorni, che la spam, intendo quella che pesca il filtro di blogger, è diminuita moltissimo rispetto a prima. Chissà perchè...

Un saluto a tutti, scusate se sono di nuovo un pò assente dal mondo virtuale, ma ho ripreso a lavorare e devo riabituarmi al ritmo!




a un passo dal Parco della Maremma (prima parte)

$
0
0
Mi sembrano già lontanissime le vacanze che ho fatto, eppure non è passato neanche un mese da allora, quindi non sono ancora fuori tempo massimo per farvi vedere un pò di foto scattate, sia da me che da Maurizio, nella nostra settimana di ferie settembrine.
Abbastanza brevi, ma piuttosto fortunate dato che abbiamo avuto caldo e bel tempo, mentre in altre parti d'Italia si assaggiava un clima autunnale. Partiti senza prenotare, abbiamo trovato un alloggio proprio a un passo dal Parco della Maremma. Sarebbe stata una posizione ideale per esplorarlo in lungo e largo, ma abbiamo sempre rimandato le escursioni a favore del mare nei paraggi. Eh beh, se era bello non potevamo non approfittarne, solo che rimanda un giorno, rimanda l'altro, la vacanza è finita ed il parco era ancora lì da visitare.

il parco lì da visitare

Inizio però a raccontare proprio da ciò che abbiamo trascurato di più nella nostra vacanza. Solo una breve puntata il pomeriggio dell'arrivo, in macchina perchè era già tardi. Avendo tempo si possono però noleggiare le biciclette e credo sia un modo più appassionante, oltre che ecologico, per visitare il parco.
Di fianco alla strada che abbiamo percorso, un gruppo di maestose mucche con le corna a lira se ne stava placido a farsi fotografare


mentre più in là alcuni cavalli, soggetti meno presi di mira dagli obiettivi ma ugualmente splendidi, pascolavano tranquillamente. Sicuramente mucche e cavalli sono un pò il simbolo di questa zona.


Passando attraverso la bella pineta del parco dove i pini hanno le cime della chioma di un verde tenero e brillante, mai visti pini così da altre parti,


siamo arrivati alla spiaggia.


Una bella distesa di sabbia chiara e tanti legni sbiancati, accatastati nonostante i divieti. Una specie di villaggio indiano costellato da tante "tende", alcune davvero grandi e complesse,che di giorno mi immagino offrano, complice qualche telo da bagno, un riparo dal sole. 
Ma la  cosa bella è stato il mare al tramonto. Abitando dall'altra parte della costa non ho mai la possibilità di ammirare, quando il sole cala, riflessi d'argento come questi sull'acqua. Davvero magnetici... 



spiagge, calette e mare d'argento

Stesso mare d'argento anche nel vicino Argentario ed io mi chiedo incuriosita, se per caso il nome non derivi proprio da lì. Smentita da una ricerca su internet nei miei voli romantici, romanticamente continuo a mostrarvi un altro controluce, questa volta mio, con lo sfondo di increspature luccicanti.


Dato che la foto sopra è stata scattata a Orbetello che si trova su una sporgenza protesa verso il monte Argentario, voglio continuare con voi a gironzolare di scatto in scatto in questa zona, tra spiagge e calette che abbiamo visitato.

Partiamo dalla Feniglia? E' questa una conosciutissima spiaggia che si estende su una delle due lingue di terra, dette tomboli, che congiungono la costa con quella che un tempo era un'isola.
Come cosa particolare ha una rigogliosa ed enorme pineta alle spalle.  Non sembrerebbe una grande particolarità, visto che qui è tutto un pino, ma questa è veramente maestosa, suggestiva,



con larghi sentieri battuti che l'attraversano, canti d'uccelli in lontananza e daini...in vicinanza.


Nel secondo tombolo che tiene unito l'Argentario alla terraferma c'è un'altra lunga spiaggia più tranquilla rispetto alla Feniglia e ugualmente affascinante anche se non può competere per pineta: si tratta della Giannella.



E veniamo alle calette, piccole insenature con piccole spiagge e scogli e dato che è tutto in versione ridotta, rispetto almeno alle grandi distese di sabbia che vi ho mostrato sopra, immaginatevi cosa può succedere se a mettervi piede sono tante persone! Eh, non sempre vale la pena fare quel poco o molto di fatica in più a raggiungerle (sulla fatica di individuarle ve ne parlerò invece nel prossimo post) camminando su sentieri più o meno agevoli


se alla fine si riesce a conquistare solo un quadratino di ghiaino dove stendere il telo... Però finchè non si arriva giù non si può sapere e la curiosità di scoprire nuovi angolini ci ha sospinto ad affrontare l'incognita per tre volte.
Non me ne sono comunque pentita perchè i luoghi erano veramente belli e scusate se vi metto le foto un pò alla rinfusa, ma non è facile riordinare al ritorno calette, scatti, nomi...immaginatevi se le avessi viste tutte  ...pressapoco trenta.



   




Ma il giro al monte Argentario e dintorni non è mica finito, eh? Ci siete anche per la seconda puntata?

a un passo dal Parco della Maremma (seconda parte)

$
0
0
Grazie per avermi seguito nella prima parte del mio racconto, come vi ho detto vorrei ancora soffermarmi su...

ancora Argentario...dall'alto pericolosamente

Sarà che non avevamo comprato la carta particolareggiata dei sentieri, ma come vi avevo accennato arrivare alle calette non è stato facile...bisogna insomma armarsi di pazienza sia per cercare il posto per parcheggiare, in genere lungo le strade, sia per individuare i sentierini. Le indicazioni infatti sono poco visibili e piuttosto carenti, a volte è un vero colpo di fortuna trovarsi davanti un cartello col nome della cala! 
C'è anche da dire che qui come in altre parti d'Italia, anni addietro avevano tappezzato di ville alcuni tratti della costa, naturalmente i più panoramici, al punto che per i turisti raggiungere le spiaggette era pressocchè impossibile. 


Per fortuna ora sono stati aperti dei varchi, ma ripeto, non sempre è semplice scovarli.
Dovete sapere che c'è una sola strada, percorribile in auto e da ciclisti molto allenati, che fa il giro dell'Argentario, collegando Porto Santo Stefano a Porto Ercole. E' panoramica e vigilata da torri come questa ed è quella poi da cui si diramano le varie stradine per raggiungere le cale. 



Noi di questa strada ne abbiamo per sbaglio saltato un pezzo iniziale, ma quello che ci siamo trovati davanti a poco più della metà valeva per dieci...
Ora vi racconto: ero giusto franata (cosa purtroppo per me abituale) due volte, una sugli scogli, una sul ghiaino dell'ultima affollata caletta, che col mio ginocchio ridotto ad una bistecca sanguinolenta, ci mettiamo in macchina per tornare al nostro agriturismo a medicarmi. Il tipo affitta canoe della caletta ci aveva assicurato che quel tratto di alcuni chilometri che nella cartina risultava vagamente segnato tanto da sembrare perfino interrotto, era invece percorribile in macchina. Sì, la strada non era asfaltata, ci aveva detto, però era abbastanza battuta. 
....abbastanza battuta. Ultime parole famose: provate ad immaginarvi una strada bianca e piena di buche, aggiungetevi un bello strapiombo senza guard rail sul lato in cui viaggiavamo, e moltiplicate per dieci. Vi farete un'idea di come poteva essere questa...diciamo strada...



tanto panoramica, di sicuro, ma adatta solo ai più avventurosi. Io devo riconoscere che lo sono abbastanza, ma il guidatore in fondo non ero io ed ho dovuto rassicurare ad ogni metro lo sventurato che lo strapiombo non era poi così terrificante, che presto il rally sarebbe finito e che, come consolazione,  questa esperienza "al peperoncino" ci sarebbe rimasta impressa nella memoria più di tante altre gite tranquille. Non è forse sempre così che accade?


Beh, su questa avventura che non mi sento certo di consigliarvi, ma che sicuramente è stata indimenticabile, chiudo il giro panoramico in cerca di baiette per passare a quello, molto più rassicurante, dei paesini. 

i paesi sull'acqua dell'Argentario...
 
Restiamo ancora sulla penisola, che ne dite? Quel tanto per mostrarvi altre foto di Orbetello, di cui avevate intravisto il suggestivo Mulino Spagnolo nel controluce del post precedente. Lo sapevate che Orbetello si trova in mezzo ad una laguna?
La forma "a scafo" della città è davvero molto particolare e addentrandosi in essa si respira un'aria rilassata e mediterranea: tante palme svettanti


un meraviglioso edificio con obelischi che un tempo fungeva da polveriera,



il molo di cui vedete uno scorcio 


una bella passeggiata sul lungolaguna...suona strano, ma è così.


Tutto solare e arioso, ma a me interessa anche cogliere il lato oscuro delle città...come quel muro imbrattato e l'atmosfera da "Le mie prigioni" che regnava in questo angolino.


Uno scatto pure a me, finta pensierosa con stomaco gonfio da intestino vacanziero pigro, gambe da lottatrice, quelle sempre,  e ginocchio insanguinato....il motivo lo sapete.


Ma ora spostiamoci in altri due paesi, in pratica gli unici due centri abitati del promontorio. 
Di Porto Santo Stefano non ho da mostrarvi nessuna foto, ne avevamo fatta una sola neppure tanto bella, mentre ne ho un bel malloppo (di cui vi metto una minima parte, non preoccupatevi)  di Porto Ercole che a noi è piaciuto di più.
Guardate questa casa che delizioso terrazzino...


 e questa rete...beh, l'ho fotografata per il bel rampicante, non per la rete in sè.


E questa antica torretta non fa sognare passati avvistamenti di pirati?


Ora l'Argentario lo possiamo proprio lasciare per dedicarci ai suoi dintorni, ma facciamo un po' di pausa, che ne dite? Voglio mantenervi freschi per la terza parte!

bocche che parlano, mangiano, respirano, beccano, baciano...(con link e spiegazioni)

$
0
0
E' tempo di origami: a dire il vero è un passatempo che sto trascurando quasi totalmente, ma sarebbe proprio un peccato dimenticarlo del tutto, almeno qui sul mio blog! Ecco che quindi voglio inaugurare una categoria di origami molto divertenti da fare con i bambini, ma non escludo che anche agli adulti possano piacere: sono quelli "in movimento" (certo non si muovono da soli, non pretendiamo troppo). Suscita sempre sorpresa poter animare un oggetto di carta creato con le proprie mani, provare per credere!

 MOSTRO, PESCE O SERPENTE?


Il primo origami che vi faccio vedere è tratto da "100 e 100 lavoretti per bambini" ed. San Paolo. Nel libro esso viene presentato come "mostro", un simpatico mostriciattolo montato su un'asticella.
Sul web ho trovato lo stesso origami, proprio identico, ma viene invece proposto come pesce. Le istruzioni sono semplici e le potete vedere in questo sito oppure qui per una versione più aggressiva di questo animale acquatico. In effetti ricorda un po' un piranha!
Molto carine anche leteste parlanti di Krokotak.

=====================
Un origami simile a quello che vi ho appena mostrato è quest'altro. Come vedete il mio assomiglia ad un serpentello: basta applicarvi una lunga lingua biforcuta di carta rossa e occhi-fermacampioni.
 Qui, nel bel sito Origami-fun, potete vedere le istruzioni.



COCCODRILLO


Per questo coccodrillo, o per meglio dire solo la sua bocca, dovete invece accontentarvi di un diagramma fatto da me (prima esperienza, è fatto un po' alla buona e finchè qualcuno di voi non lo sperimenta non potrò sapere se è abbastanza comprensibile!), copiato o imparato chissà dove, poichè nelle mie ricerche sul web non sono riuscita a trovare nessuno schema di questo modello.


Curandone di più l'aspetto, avrete un coccodrillo certamente più accattivante del mio!


UN TIPO (UN PO' SFUGGENTE) ALLA MUPPET SHOW

Questo origami a me ricorda tanto un personaggio dei Mappets, li conoscete? Io dovrei riscoprirli, perchè a quel tempo, quando in Italia uscì la serie, non li seguivo molto eppure erano pupazzi talmente particolari e fantasiosi che mi sono rimasti in mente.
Non ricordo chi mi abbia insegnato questo gioco di carta, ma il pupazzetto ha un'aria così simpatica che vi voglio mostrare come si realizza. Vedrete che il procedimento è piuttosto facile, spero solo di essere riuscita nell'intento di spiegarvelo bene.

1) Prendete un foglio di carta quadrata (io ho usato un quadrato ricavato da un A4), piegatelo a metà lungo l'asse orizzontale: otterrete un rettangolo. Mantenete, per tutto il lavoro, la parte aperta del foglio rivolta verso di voi.


2) Piegate quindi a metà il rettangolo lungo l'asse verticale


 e riaprite la piega.


3) Portate uno dei suoi lati corti sulla traccia centrale


e simmetricamente fate la stessa cosa con l'altro. Come vedete i due lembi si toccano al centro.


4) Inserendo un dito all'interno dell'angolo in alto, apritelo


ed appiattitelo contro il tavolo


facendo coincidere gli assi di simmetria delle due figure che si sono formate cioè un triangolo sopra e un rettangolo diviso in due sotto.


5) Eseguite lo stesso passaggio sul lato opposto fino ad ottenere una semplice ma carina casa origami.


A noi però in questo momento interessa il pupazzino, non vi vorrete mica fermare qui...

6) Voltate il vostro origami


e fate due contropieghe portando le due alette laterali al centro in modo che le due facciate, sopra e sotto, dell'origami risultino identiche.


A questo punto se volete, non è detto però che dobbiate seguire il mio suggerimento, potete colorare di rosso o rosa i due triangoli in alto (sia da una parte che dall'altra) che diventeranno la bocca.


e già che ci siete anche quello che diventerà il muso, cioè i due triangoli rettangoli a lato di quello rosso. Non fate caso al fatto che proseguendo nelle spiegazioni alcune parti del mio origami a volte sono colorate e a volte no: è che sono andata avanti e indietro nei passaggi per capire in che fasi il pupazzo andasse colorato.

7) Adesso sollevate il lembo inferiore della figura, solo uno strato,


e piegatelo orizzontalmente. Deve arrivare "a filo" fino alle basi dei due triangolini rettangoli.


 Dopo questo passaggio potete avanzare se volete nella decorazione, colorando anche questi due risvolti di verde.

8) Ripiegate ancora una volta su se stesso il bordo inferiore (come quando fate il doppio risvolto in fondo a pantaloni troppo lunghi)




9) poi voltate e fate la stessa cosa dall'altra parte.

Se ancora non vi siete stancati, colorate anche questi nuovi risvolti così  il vostro muppet sarà perfetto fin dietro le orecchie.


10) Allargate quindi la tasca che si è formata


e premete con le dita sul fondo partendo dal punto centrale.


Per capirci meglio...su tutta la zona della bocca, in modo che i due grandi triangoli rientrino all'interno.

Dovrete cercare ora di modellare tutta la bocca accuratamente, senza trascurare anche gli angolini laterali.


Oplà, il pupazzo origami è finito, basta solo aggiungervi qualche particolare.
Oltre ad averlo colorato, come vi ho mostrato fra un passaggio e l'altro, ho piegato un pò all'indietro le due sporgenze appuntite sopra al muso e vi ho attaccato gli occhi (anche le ciglia nel secondo) realizzati con due piccoli adesivi. Li ho poi rinforzati attaccandone "a sandwich" altri due...se l'adesivo non tiene, mettete un pò di colla.



Vi spiego come si fa a farlo parlare? Si infila la mano nelle due tasche che si trovano dietro (il pollice sotto e le altre dita piatte sopra) e si fa muovere la bocca avvicinando e staccando le dita tra loro.


Solo che....ahiahaiahi, vi avevo detto che era un tipo un po' sfuggente! Per quanto questo pupazzo mi piaccia molto bisogna riconoscere che non è certo dei più funzionali...

Se però non volete rinunciarvi vi do due consigli: 

* o lo costruite piuttosto grande in modo che la mano si infili nel pupazzo quasi completamente 

* oppure posizionate semplicemente un pezzo di scotch biadesivo all'interno di ciascuna tasca "di manovra" e il vostro caro muppet non vi sfuggirà più...


ma....staccatemi le ditaaa!!

Non è finita qui...state pronti con altri fogli (anche di riciclo van bene) per il prossimo post di bocche e becchi movibili...però prima c'è l'ultima puntata sull'Argentario.

a un passo dal Parco della Maremma (terza parte)

$
0
0
 E dopo la pausa origami, eccoci infine alla terza parte (per chi volesse recuperare: qui la prima e qua la seconda), poi non temete, che di viaggi per un po' non se ne parla!


i dintorni costieri: un po' più su, un po' più giù

La costa un po' più su e un po' più giù... Ad attirarci un po' più su è stata la descrizione, nel libriccino fornitoci dell'agriturismo, di una spiaggia "musicale". Musicale perchè la sabbia sotto ai piedi dicono emetta il suono di un violino. Oltretutto era presentata come un magnifico posto. 
Magnifico posto che non siamo però riusciti a vedere, peccato...eh, il parcheggio di Cala Violina al mattino era già al completo e abbiamo dovuto rinunciarvi!

Abbiamo allora ripiegato sulla vicina Punta Ala. Non si può dire proprio un ripiego dato che, essendo una località molto rinomata, mi incuriosiva non poco.
Per quel tratto di lungomare che abbiamo percorso a piedi, posso veramente dire che è davvero esclusiva come avevo sentito dire ...esclusiva però nel senso di escludere dai suoi bagni eleganti qualsiasi curioso che, come noi, avrebbe voluto dare un'occhiata alla spiaggia. Praticamente una barriera impenetrabile di stabilimenti balneari in cui era impossibile intrufolarsi senza passare direttamente da dentro alle strutture "esclusivamente riservate ai clienti". 

Abbiamo trovato però, poco più in là, una grande spiaggia libera, per umani e per cani, ed abbiamo trascorso una bella giornata davvero, meno esclusiva ma più  a contatto con la natura, come piace a noi. 
Qui ho fatto il primo e miglior bagno di tutta la stagione. L'acqua era limpida e invitante come in tutte le altre spiagge viste, ma finalmente aveva una temperatura accettabile. Non posso certo definirmi un pesciolino: nuoto, quelle sette bracciate in fila a rana solo dove tocco, ma quando trovo le condizioni per me ideali, mi sento veramente una ninfa dell'acqua...e raggiungo la felicità ultraterrena.



Ah, dimenticavo il passaggio a Talamone...solamente una foto di un gabbiano su un tetto e niente di particolare da ricordare. Solo un gran pigia-pigia in una caletta con ombrelloni e bar carino. Meglio andarsene, dopo una birra e una cedrata.



Un  posto invece che era nei miei ricordi e in cui mi è piaciuto tornare, è stato Castiglione della Pescaia. Un caratteristico borgo antico, come l'antichità ritratta sotto

   
...ridere di se stessi non fa mai male, vero? Di Castiglione vi metto solo altre tre foto, perchè non voglio esagerare col numero. E' proprio un piccolissimo assaggio, ma se volete fare una scorpacciata di fascino medioevale andateci di persona.





Sono rimasti solo i dintorni un po' più giù...
Un po' più giù, la nostra meta, l'unica meta,  è stata Ansedonia. Ci attirava il fatto che ci fosse una spiaggia nera e una costruzione etrusca: la Tagliata. Partiti dunque, io soprattutto, con la curiosità di vedere questa opera, ci siamo trovati a vagare nella nebbia...nel vero senso della parola.



Una volta che questa si è alzata, abbiamo scrutato l'orizzonte



ma di questa Tagliata non se ne vedeva l'ombra. Maurizio che ha fatto una lunga passeggiata fino al punto in cui la spiaggia terminava contro un roccione, è tornato con un pugno di sabbia nera (allora c'era!) ma senza aver avvistato nessun resto etrusco...allora non c'era?!



Eh no, c'era, c'era, è solo che non l'ha riconosciuta! E questa la dice lunga sul nostro livello di preparazione archeo-storica quando viaggiamo...meglio nascondersi nelle tenebre.



Buonanotte!


visita al parco...della palude

$
0
0
Avevo detto che per un po' non vi avrei più sommerso di foto, vero? Beh, cercherò di contenermi, però visto che nel weekend di Ognissanti sono andata in montagna, concedetemi ancora qualche immagine autunnal-vacanziera...
Vorrei iniziare in questo post con qualcosa di circoscritto: circoscritto come area, ma non certo come argomento. Avevo infatti promesso a Claudia che la prima occasione in cui sarei tornata "là", in quel luogo montano a cui sono affettivamente molto legata e che vedete periodicamente comparire nel mio blog, sarei andata al Parco del Palù per scattare qualche foto. Perchè? Non so se sapete che Claudia e la sua amica Raffaella hanno aperto da qualche tempo il blog Parchi per tutti, (questa è la pagina su facebook) uno spazio virtuale che nasce con l'intento di parlare, come loro stesse spiegano, "dei  parchi inclusivi che esistono in Italia e all'estero, giochi accessibili e progetti a sostegno del diritto al gioco per tutti i bambini".

Sono andata quindi in veste di fotoreporter in erba vista la scarsa qualità degli scatti fatti, a visitare il parco alla ricerca di un tavolo con una panca che già avevo visto nel loro blog: una particolare panchina divisa in due parti, con uno spazio centrale tale da poter ospitare una persona in carrozzina.
Trovata questa ne ho poi notata un'altra dalla seduta stretta e alta che ...ma perchè non andate a leggere direttamente qui dove le due socie-amiche hanno spiegato tutto benissimo?

Per questa volta mi limiterò a farvi vedere qualche foto extra della nostra visita al parco. Ho scoperto proprio adesso facendo una ricerca che Palù nel dialetto locale significa palude, difatti il parco sorge in un'area bonificata. Io non riesco a ricordarmi bene come fosse questa zona prima dell'intervento. Mi sembra, ma i ricordi sono vaghi, di aver preso su questo terreno le mie prime e uniche (nel senso che poi ho continuato a "stile libero") lezioni di sci di fondo assieme a mio babbo, ma ripeto...potrei confondermi con un'altra pista.
Ora comunque qui sorge un bel parco, grande e con un laghetto al centro.



 

Un parco tranquillo, rilassante come sempre sono le località di montagna,


un parco per tutti: bambini, adulti, anziani.


Un parco per persone che possono muoversi liberamente (attenzione al lago però!) ma anche per chi presenta invece difficoltà motorie. Perchè tutti hanno il diritto di godere della bellezza di spazi così, pensati per il gioco e per il relax.


Ed ora credo che mi farò una bella passeggiata tra i vostri blog. Buona domenica!


tra scopiazzature e citazioni

$
0
0

immagine scaricata dal web
 Ci risiamo! Era già successo una volta che mi avessero copiato, e in modo piuttosto caotico, un intero post, ma almeno me ne ero resa conto subito infatti il ragazzo, un neoblogger probabilmente in buona fede, era venuto nel mio blog, poco dopo la pubblicazione "copia e incolla" di un mio lavoro art journal, a farmi visita e a complimentarsi con me. Io invece c'ero rimasta male e non l'avevo nascosto, era seguito  uno scambio di opinioni, vedute molto diverse: io che parlavo di "netiquette" e lui invece che si stupiva perchè non gli ero stata riconoscente per il suo gesto, in fondo lui il mio link l'aveva messo... Mah, non so, sarò forse troppo rigida in questi casi, ma voi che come me, ci mettete passione, entusiasmo e tanto tempo per scrivere un post, riuscirete a comprendere, credo, quanto sia scocciante ritrovarlo, per di più impaginato male, in un blog estraneo che neppure ha avuto la cortesia di chiedere se poteva prelevarlo in blocco...

Avendo pubblicato in questi anni diversi tutorial, mi è capitato abbastanza spesso di ritrovare alcuni miei post ospiti in altri blog, in genere in quegli aggregatori (si chiamano così?) che raccolgono articoli misti o  a tema che so, il Natale, i giochi fai da te, la cucina... sì, pensate che ultimamente hanno linkato perfino la mia ricetta del cous cous (eccola qui, sotto i denti fissi implantologia) , ma pure il viaggio in Maremma! La cosa da una parte  può far piacere perchè significa che il lavoro fatto è stato apprezzato ed è anche una forma di pubblicità al proprio blog, sempre che uno la desideri. Se viene inserita solo l'anteprima dell'articolo e poi c'è un link che rimanda direttamente al nostro blog dove lo si può leggere per intero, può, come ho detto prima, dare soddisfazione anche se non è scontato che si voglia divulgare allegramente ogni tipo di nostra produzione. Proprio a questo proposito ho chiesto la cancellazione dei miei post sul viaggio in Maremma, perchè secondo me erano troppo "personali" e non aveva senso sradicarli in parte dal mio diario figurato. Per fortuna che lo staff di Liquida a cui mi sono rivolta  è stato molto gentile e ha prontamente provveduto ad esaudire la mia richiesta.

Cambia, a mio parere, totalmente musica  se si tratta poi di quei portali o blog informativi che non si limitano a mettere l'anteprima, ma copiano-incollano, a volte malamente, sul loro sito interi post catturati in giro per il web. Visto comunque che una certa coscienza e conoscenza delle regole evidentemente ce l'hanno, un piccolo rimando alla fonte dell'articolo glielo aggiungono, ma mi dite quale lettore potrà mai prendersi la briga di visitare il blog linkato quando trova tutto quanto, foto e tutorial, spadellato sul loro? Beh, ben pochi... 

Navigando su internet poco tempo fa mi sono imbattuta proprio in uno di questi siti scopiazzatori: si tratta di PianetaGiovaniCreativity, presente anche su fb. La scoperta di trovarci il mio vecchio post sulla ciotola origami mi ha fatto un gran brutto effetto, anche se torno a ripetere che era presente anche il link al mio blog. Dovrò abituarmici non so, ma la mia reazione è stata quella di lasciare un commento in fondo al post  (l'indirizzo per poterli contattare privatamente non l'avevo proprio trovato!) in cui richiedevo che venisse rimosso, dato che non mi era stato richiesto alcun permesso di pubblicarlo. Il mio messaggio ha galleggiato per un po' di giorni in attesa di moderazione finchè non mi sono decisa ad iscrivermi, molto malvolentieri, al suddetto blog poichè senza iscrizione il mio commento non sarebbe stato pubblicato. Risultato? Che ora seguo un sito che mai al mondo avrei deciso di seguire e che il mio commento galleggia ancora nel limbo....

Ma dato che il mondo delle scopiazzature e citazioni (che, lo so, sono due cose completamente diverse) è vario e a volte si intersecano un po', vi può anche capitare, come a me qualche giorno fa, che aprendo un link rilevato da ShinyStat, ci trovate un ibrido: in un post di un blog, credo canadese, sono stata citata...sì, c'è perfino il mio nome e alcune cose carine rivolte dalla blogger alle mie creazioni, c'è gentilmente e correttamente il link al mio diario, ma compare pure una foto copiata pari pari dal mio post. La cosa divertente è che sotto l'arancia incerottata, si vede la scritta con la quale avevo denominato l'immagine cioè arancia scotch e chiodi. Cosa volete che vi dica...andate a trovarla e fatevi un bel pomander che è quasi Natale!


la mia cassetta confusa per un post a quattro mani

$
0
0


Ho rovistato tra i miei ricordi ed ho sistemato tutte le foto dentro al mobile a serrandina e le cassette nelle due scatole in latta sotto al mobiletto rosso. Ho tirato fuori dall'armadio in corridoio i miei vecchi diari Vitt, i due ancora in mio possesso, e dal baule in vimini i vari quaderni su cui scrivevo i testi delle canzoni con sopra gli accordi.
Ho riordinato, cosa che ogni tanto bisognerebbe comunque fare, rimestando fra le emozioni che sono lontane nel tempo, ma ci sono ancora. E sono tanto più intense quanto più un ricordo è stato dimenticato, o almeno poco visitato recentemente. Grazie Hyde di tutto questo, piacevole conseguenza della tua bella proposta  di un "lavoro" a quattro mani. Ho accettato con entusiasmo ed ora sono molto contenta di trovarmi ospite nel tuo blog. Spero solo di non far scappare qualche tuo fedele lettore...
I miei, di fedeli lettori, sono gentilmente invitati ad andare a leggere il nostro post qui su "Cassetti confusi". Ora vado anch'io, ciao e buon fine settimana a tutti!

una mezza stagione: l'autunno

$
0
0
Amo tutte e quattro le stagioni, comprese le mezze...beh, quando ci sono, poichè  a volte non si presentano neanche, come del resto anche le altre due: inverno ed estate. Non sempre degne di chiamarsi così...
Ho lontani ricordi di quando la primavera si portava dietro luce e tepore: allora al posto del cappotto si metteva su il paltoncino e in terrazza grande le rondini sfrecciavano quasi raso al pavimento di gres rosso. Sentivo dentro una gran gioia e dato che, nei miei ricordi, alla primavera vi associo sempre la Pasqua, anche il festoso e insistente rintoccare delle campane nelle mattine domenicali contribuiva a festeggiare il risveglio della natura.
L'autunno invece, andando a ritroso nel tempo, mi fa pensare alla scuola che ricomincia, allo studio e alle ore passate in casa con le giornate che si accorciano sempre più. E poi le piogge...a me non dispiacevano perchè potevo infilare finalmente i miei stivali di gomma nera, lucidi da sembrare di vernice. Quando li mettevo mi si gelavano i piedi che non era una gran bella sensazione, però... quanto mi piacevano, il  freddo si poteva anche sopportare! Ogni tanto la mia città veniva sommersa da una coltre di nebbia ed era bello andare in giro a piedi per il centro in quell'atmosfera irreale...magari dalla nebbia sbucava qualcuno che si conosceva e allora si stava lì in piedi a chiacchierare, avvolti come in una coperta in quel manto lattuginoso, dentro un'atmosfera che sapeva di intimità.
Ho fatto tutto questo preambolo, divagando un po' nel passato,  per introdurvi questo post sull'autunno, autunno che secondo me dà il meglio di sè in montagna. Ed è infatti con un bel grappolo di foto scattate da me e Maurizio in Trentino agli inizi di novembre (già ve ne avevo dato un assaggio qui), che saluto questa affascinante stagione in via di srotolamento.

AUTUNNO FRA I MONTI  


fiori di stagione 









passi dentro al bosco







o fuori dal bosco




per andare a visitare il forte Sommo Alto.



Una puntata in pasticceria per tirarsi su gli animi 


e l'immancabile autoscatto di coppia di fine (brevissima) vacanza


Un post di poche parole, vero? Non è da me...il fatto è che mi sono spesa abbondantemente nel racconto del post a quattro mani ed ora mi si è prosciugata la favella. Spero che al posto mio parlino le foto...
A presto, ritorno a fare i miei lavoretti natalizi...eh sì, adesso ho iniziato anch'io!

ho una passione per i kusudama

$
0
0
La mia passione per i kusudamaè nata circa due anni fa. Il primo in assoluto che ho sperimentato è stato questo.


Non voglio certo dire che questo cubone fiorito sia bellissimo (per lo meno realizzato grande come il mio), ma dato la sua facilità di esecuzione può servire a prender confidenza con questo tipo di origami. Vi lascio un video dove si vedono chiaramente i vari passaggi, ma vi consiglio di togliere l'audio...e pensare che mi lamento di qualche rumorino che sento nel mio appartamento!



Subito dopo questo, sono passata a sperimentare un tipo di kusudama che mi ha dato sicuramente più soddisfazione, anzi posso dire che a questo punto è esplosa la passione! Si tratta del Kusudama flower, quella sfera composta da 12 fiori che avrete intravisto qua e là nel mio blog. Come questa che ho regalato a mia mamma


oppure questa, fotografata tra le tazzine in occasione del mio calendario click.



Come vedete si può giocare molto con carte, pendagli, nastri o perle inserite al centro di ciascun fiore, per dare ad ogni kusudama una propria personalità.


A me è piaciuto molto provare anche la versione riciclata, fatta utilizzando carta patinata ritagliata da riviste (si piega che è un piacere!)



e da una vecchia agenda di Barbanera che avevo tenuto acconto. Chissà se quell'anno le previsioni dell'oroscopo si erano avverate...


Delle sfere di carta che vi ho presentato, non ne possiedo più una perchè le ho vendute tutte durante l'ultimo mercatino (vi avevo per caso detto che avrei smesso di farli?!) che si è svolto nella mia città il primo weekend di dicembre.


E' stato bello parlare con le persone che erano interessate a questo oggetto ornamentale dalle origini antiche, mi è piaciuto molto spiegar loro, a grandi linee, il lavoro che ci sta dietro...



un lavoro di pazienza e di precisione anche se quest'ultima in me non è particolarmente spiccata. Però devo dire che le mie care compratrici (che saluto e ringrazio ancora se per caso si affacciassero nel mio blog) hanno benevolmente sorvolato sulle imperfezioni.
Il procedimento è un po' lungo, sicuramente, ma non troppo difficile. Caso mai inizialmente potete fermarvi, sempre che vi siate incuriositi, al singolo fiore e crearne di simili ai miei. Ve lo spiego?

FIORE KUSUDAMA CON STELO 


Occorrente: un fiore kusudama * (io l'ho realizzato con quadrati di cm.7x7) colla vinilica, fil di ferro sottile, uno spiedino di legno, della guttaperga verde o marrone e qualcosa per decorare il centro del fiore (può essere un bottone, una perla, un anice stellato ecc...)

* vedi il link che ho segnalato qui in fondo

Come si fa:

Prendete il bottone (perla o altro) che avete scelto per decorare il vostro fiore e infilate nel suo foro
un pezzetto di fil di ferro.

Attorcigliate tra loro i due capi, poi fate passare il fil di ferro così avvolto attraverso il foro centrale della corolla. Se volete renderlo più stabile potete mettere una goccia di colla sotto al bottone.


Ora spalmate un po' di colla sulla punta dello stecchino e inseritelo alla base del fiore. Fate molta attenzione perchè se il foro non è abbastanza largo, rischiate di staccare i petali.
 A questo proposito devo aprire una parentesi...se avete fatto il fiore con carta sottile, vedrete che il foro centrale risulterà davvero piccolissimo: in questo caso lasciate perdere il bastoncino e ricoprite direttamente il fil di ferro che naturalmente dovrete realizzare molto più lungo. 

Avvolgete quindi il pezzettino di fil di ferro che spunterà da sotto al fiore attorno allo spiedino facendogli fare alcuni giri. Anche qui potete mettere poca colla che farete poi asciugare.

Strappate infine un pezzetto di guttaperga e arrotolatela, tirandola delicatamente in diagonale, tutt'attorno al bastoncino. Continuate così finchè lo stelo non sarà completamente ricoperto.


Da solo non arreda molto, è vero, però fa la sua piccola figura. E poi potrebbe essere un'idea-regalo:  legate allo stelo, con un nastrino, un cioccolatino oppure un piccolo pensiero.


-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-

Una volta che a fare i fiori ci avete preso gusto, ci potrebbe essere l'alternativa del mazzetto, una composizione che potrete comporre con cinque fiori e, se vi piace, anche con l'inserimento di altri elementi. 


Quando sarete invece pronti per imbarcarvi nell'impresa di farne dodici (praticamente 60 petali), ecco che finalmente, assemblandoli, darete vita alla palla di fiori. Questo link  del sito "Folding trees" vi sarà molto utile per imparare, io lo amo particolarmente perchè spiega molto bene anche come dotarlo di nastro per appenderlo e di un pendente.
In ogni modo se preferite, su internet potete trovare anche dei video. Guardandoli ho notato che ognuno usa il metodo che gli è più congeniale sia per incollare i petali che per tenerli fermi durante questa operazione. Bisogna sperimentare anche le colle più adatte: non è una cosa da sottovalutare.

Allora buon kusudama a tutti...per gli auguri natalizi ci risentiamo tra qualche giorno!


fra qualche giorno è Natale

$
0
0
Mah..sarà il mio compleanno in agguato o lo stress pre-natalizio che cerco accuratamente di evitare, ma abitando in centro è difficile... Sarà che i regalini li devo ancora comprare e addirittura pensare...Sarà che in questi giorni sono così distratta che stipiti, scatoloni, tacchi, tutto congiura contro di me per farmi cadere e acciaccare...Sarà che il lavoro termina sempre a ridosso delle feste e mi sembra che mi manchi il tempo per prepararmi al 25 dicembre...Sarà che i miei giorni di vacanza, sì sono fortunata sono ben quindici, eppure a me sembra che siano finiti ancora prima di iniziarli...Sarà che forse non è questo lo stato d'animo migliore per augurarvi buone feste, ma dovete purtroppo prendermi come sono quindi, un poco in anticipo sui tempi, vi faccio tantissimi auguri per un Natale sereno!


...sarà che mi rasserenerò anch'io?

la terapia dei biscotti

$
0
0
Avete presente quant'ero stressata prima di Natale? Mi dispiace che abbiate dovuto subire i miei sfoghi, ma sono pur una blogger in carne ed ossa, quindi a volte mi capita di non essere proprio in gran forma... Vi dirò che c'è stata un'evoluzione delle mie emozioni abbastanza rapida: da uno stato d'animo ben poco simpatico, diciamo pure negativo qual è il sentirsi sotto pressione, avere la testa in una girandola di pensieri sulle cose da fare ed il corpo che cerca affannosamente di starci dietro, sono passata ad uno invece sempre permeato dalla frenesia, ma senza più traccia di malumore, direi quasi euforico. Strano? No, non tanto, non è la prima volta che la concomitanza del mio compleanno con il Natale e l'inizio delle vacanze e dell'inverno, mi dà una sensazione "frizzante": testa leggera e mani di pastafrolla...quante cose mi sono cadute in questi giorni!
Ma a proposito di pastafrolla o giù di lì (solo le esperte potranno dire se si trattava proprio di quella) ciò che ha definitivamente stroncato il mio umor nero, è stata la terapia dei biscotti. Già una mezza idea di prepararli, anche per risolvere all'ultimissimo minuto il "problema" regalini (avrebbero potuto essere utili sia da soli come pensierino che come rimpinguamento ad altro) già ce l'avevo, ma quando poi Eli nel suo commento al mio post  ha riattizzato quell'idea, allora ho deciso! Mi sono messa immediatamente alla ricerca su internet di una ricetta di biscotti semplici natalizi e ne ho trovate due interessanti: in una, di Giallo Zafferano, erano normali ma con glassa, nell'altra , di Briciole di mele, leggermente speziati. Ringrazio entrambe per aver condiviso queste buone ricette.
Il pomeriggio del giorno dopo è stato quindi in buona parte dedicato ai biscotti...


biscotti, biscotti e ancora biscotti! Ah, per fortuna che avevo l'aiutante così ci siamo potuti dividere i compiti: Maurizio ha fatto l'impasto di quelli speziati, io degli altri e in un balletto di incastri tra riposo della pasta in frigo, stende uno, poi stende l'altro, formine in contemporanea,


varie infornate, glassature (sapete, era la prima volta che mi lanciavo con la glassa e so bene che i miei risultati faranno rabbrividire le cake designers!)


...siamo arrivati a sera coi miei piedi che facevano scintille, in compenso la terapia dei biscotti aveva funzionato: lo stress si era definitivamente dissolto. Ciò significa che anche se mi ero imbarcata in un'ardua impresa, mai fatti tanti biscotti in vita mia, devo ammettere che fare dolci scioglie ogni tensione!



Sì, finalmente con l'umore ormai addolcito ero pronta per affrontare le feste.

:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Pur amando molto preparare dolci, non avevo mai trovato finora una ricetta di biscotti che mi soddisfacesse: o venivano troppo burrosi, o duri o insapori ecc... Nessuna che valesse la pena riprovare e custodire nel mio quaderno. Stavolta invece sono proprio contenta del risultato ed anche chi li ha assaggiati li ha trovati molto buoni. Tra le due io propendo di più per la prima, sia per la facilità d'esecuzione (gli ingredienti vanno impastati tutti insieme) sia perchè i biscotti risultano più dolci e friabili, però dato che i gusti sono personali, magari a voi piace maggiormente la seconda... Beh, sicuramente da tener presenti entrambe in caso di "Christmas blues".

Buon proseguimento delle feste!

qualche passo indietro e qualcuno avanti...

$
0
0
Non voglio fare resoconti del 2014 lasciato alle spalle, solo ripercorrere con voi alcune cose di queste vacanze appena trascorse, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno. Facendo due passi indietro ci ritrovo il mio compleanno trascorso in sordina, perchè a me piace anche così, nella vicina e quella sera nebbiosa Santarcangelo.





Ricordate che qualche anno fa l'avevo "festeggiato" sempre ? Le luminarie, pur diverse, anche per questo Natale erano state create partendo da materiale di recupero tra cui tante bottiglie di plastica

luminarie a Santarcangelo


ed anche il grande albero era rivestito con pezze di plastica che creavano una luce colorata e suggestiva.


E poi un film...dopo aver infilzato una dopo l'altra una serie di commedie italiane senza infamia e senza lode, lavate via dalla mente poco dopo averle viste, io e Ma. abbiamo detto "stop". Perchè va bene che a volte andiamo al cinema nei nostri due tre preferiti più per amore della sala che di ciò che proiettano, però di quei film, non proprio dei  cine-panettoni, ma dove ruotano sempre gli stessi attori e dove le trame, i personaggi e i dialoghi non si staccano dal già visto, non ne potevamo più. Per fortuna a fine dicembre abbiamo chiuso in bellezza il nostro anno di cinema 2014 con la visione di "Interstellar", un filmone di quasi tre ore, che mi ha emozionato parecchio trasportandomi nello spazio tra i misteri della vita e dell'universo.



Anche il primo di questo 2015 l'ho apprezzato molto, un film interessante tratto da una incredibile storia vera che non conoscevo: "The imitation game".



L'attore protagonista, dal viso così particolare, l'ho trovato bravo e mi è piaciuto anche il tenero e goffo Turing bambino. La trama poi è senza dubbio coinvolgente.
A cavallo tra il vecchio e il nuovo, c'è stato per me un Capodanno vissuto a metà dato che, non stando bene, l'ho passato in parte a dormicchiare....mi sono svegliata comunque per brindare con Ma. e gli amici. Il primo dell'anno, ancora abbastanza influenzata e con lo stomaco leggermente in subbuglio, sono riuscita a rilassarmi e ad assaporare la luminosa atmosfera marina solo davanti a una bella tisana accompagnata da qualche biscottino in un accogliente bar in stile francese. Un inizio confortante.


Le vacanze come avevo supposto sono rotolate a gran velocità, però in fondo ho avuto il tempo di preparare ben due volte i biscotti, di incontrare diverse amiche, di fare con Maurizio qualche giro al mare

Porto Canale di Cesenatico


e in collina (il posto è sempre questo)

Chiesa di Montecodruzzo


di sperimentare nuove passioni creative di cui vi parlerò più avanti, di sistemare a grandi linee la casa che ormai non ci si passava più, stare più tempo con la mia famiglia e...dormire almeno un'ora in più al mattino, una delle cose vacanziere per me più ambite.

Spero di non avervi annoiato troppo con questo resoconto natalizio abbastanza sconclusionato, ora ci attacco anche i propositi per il 2015, che ne dite? Qui sarò telegrafica.

1) Continuare a sistemare la casa anche quando non deve venire nessuno a trovarmi...
2) Costruire, con l'aiuto di Ma. delle scatole-contenitori a parete da piazzare qua e là nei pochi spazi rimasti liberi. Funzione? Chiaramente alleggerire la mole di oggetti ruotanti in casa.
3) Limitare il più possibile gli acquisti di materiale hobbistico, cercando invece di smaltire tutto quello che possiedo già...e che ingombra.
4) Partecipare almeno ad un incontro blogger, ci tengo molto a rivedere gli amici e magari a conoscerne qualcuno di nuovo.
5) Non mollare, nonostante tutto,  il mio "Diario figurato" dato che ho appurato che ci può essere una terza via tra l'essere una blogger  sempre attiva e presente al cento per cento e il voler drasticamente chiudere perchè appunto non riesco ad esserlo.
6) Riprendere a ricamare....chissà.
7) Riscrivermi ad antiginnastica...chissà, chissà.
8) Annotare qualcosa (di felice) ogni giorno. Ero partita a dire il vero con l'idea di iniziare un altro Calendar art journal, ma l'entusiasmo è subito scemato nonostante avessi cercato di semplificarlo al massimo facendo solo disegni a penna. 







 Il suo posto per quest'anno sarà occupato dal "vaso della felicità" ...le amiche di fb sanno probabilmente di cosa parlo. Questo è il mio vasone nuovo di zecca e ancora non etichettato 2015...


mi ricorda tanto la pratica dei fioretti scritti su bigliettini che io non ho mai seguito, ma vedevo da bambina a casa di qualche amica.
9) In fondo alla lista anche se merita sicuramente di stare ai primi posti, un proposito che riguarda quel sentimento così importante che è l'amicizia. Non ho una grande schiera di amiche, eppure non riesco a incontrarle quanto vorrei, presa come sono da tante cose che riempiono la mia giornata. Quando da giovane immaginavo me stessa a questa età "tardo-adulta", mi pensavo seduta con loro al bar o a casa di qualcuna a sorseggiare un tè e a chiacchierare e ridere di gusto come solo con le amiche si riesce a fare. Beh, probabilmente nei sogni di ragazza non riuscivo a considerare gli impegni che avrei avuto adesso o magari mi credevo che sarei stata già in pensione?! Ah, giusto,  il proposito: almeno una telefonata, un messaggio, un saluto per far sentire che ci sono anche se non ci si riesce a vedere di persona ci farà sentire più vicine.
10) E da ultimo...cercare di essere telegrafica per lo meno quando me lo prefiggo!


frittata di mele

$
0
0
Amo molto le mele con una leggera preferenza per quelle cotte e in particolar modo quelle che arricchiscono e rendono speciali certi dolci come la torta di mele, lo strudel e.. pure l'apple pie, di cui andavo matta in Inghilterra. Se poi si riesce a preparare un dolce alle mele perfino senza accendere il forno, cosa si può desiderare di più?


FRITTATA DI MELE 


Questa ricetta l'ho imparata un'estate in montagna. Me l'aveva mostrata mentre la preparava una ragazza più grande di me, forse la zia di una mia amica "estiva". Ero poco più di una ragazzina, ma la passione per i dolci era in me già bella delineata, (oltre a quella per la maglia, vedi foto sotto) così da allora visto che questo "dolce" mi era piaciuto molto, l'ho rifatto parecchie volte e, sarà per il gusto delle mele, il profumo della cannella o il ricordo che vi è associato, quando lo gusto il mio pensiero corre là fra i monti.

Ingredienti: 
2 mele rosse, 1 limone, un pizzico di cannella in polvere, gr.50 di zucchero, gr.50 di burro, gr.100 di farina per dolci, 1 bicchiere circa di latte, 2 uova, zucchero a velo.

Procedimento:
Come prima cosa sciogliete il burro in una padellina. Dividete le mele in quattro parti, sbucciatele e togliete il torsolo, poi tagliatele a fettine piuttosto sottili. Mettetele in una ciotola e copritele con metà dello zucchero, la spremuta di un limone e la cannella. Mescolate per bene. Amalgamate in una terrina capiente la farina con il latte (deve risultare un impasto molto morbido, regolatevi voi col latte), poi aggiungetevi i due tuorli, l'altra metà dello zucchero e metà del burro fuso che nel frattempo dovrebbe essersi raffreddato (io la metà la misuro sempre ad occhio). Mescolate il tutto, poi montate le chiare a neve ben ferma e incorporatele delicatamente. Aggiungete quindi le fettine di mele e il burro rimasto mescolando sempre con delicatezza. Fate sciogliere un altro po' di burro in una padella e versatevi il composto. Mettete il coperchio e cuocete la frittata a fuoco moderato. Quando avrà preso colore da una parte, giratela dall'altro lato. Una volta pronta, trasferitela in un piatto


e spolverizzatela con lo zucchero a velo.

Questa frittata dolce dà il meglio di sè mangiata calda o tiepida quindi non aspettate troppo! 


P.s. Mi rendo conto che il procedimento di questa ricetta sembra piuttosto sconclusionato ed ho avuto un certo coraggio a pubblicarla...Rileggendola, io che amo fare i dolci ma non sono proprio un'esperta, mi sono chiesta se quella è proprio la sequenza giusta in cui aggiungere i vari ingredienti  e soprattutto mi chiedo se unendo mele e burro fuso dopo gli albumi montati, non si rischi poi di smontarli... Anche se non me lo ricordo bene, eh già, ne è passato di tempo, probabilmente allora l'avevo annotata molto velocemente magari addirittura mentre la preparava, non so dirvi, però nonostante la sua sconclusionatezza mi riesce miracolosamente quasi sempre bene.
 

Siete anche voi tanto coraggiose/i da provarla? O tanto gentili da correggere eventuali errori di questa gustosa ricetta al profumo di montagna?

nuova mania dell'anno: ricoprire... e non solo!

$
0
0
 Anno nuovo, passioni nuove! Accantonati, almeno momentaneamente, i kusudama, mi è scoppiata una nuova mania: quella di dare una seconda vita a vecchi vasetti e barattoli in vetro (di yogurt, marmellate, acciughe ecc...) abbellendoli con tutto ciò che può servire a trasformare l'oggetto. Già in passato avevo fatto qualche esperimento rivestendo alcune bottiglie, contenitori del caffè e cornici con spago, lana e cordoncini, ma stavolta, con le ispirazioni prese da internet, ho ampliato la gamma dei materiali utilizzati e cedendo un po' al romanticismo ho adoperato anche pizzi, nastri, avanzi di stoffa e passamaneria in parte riciclati, in parte no.
Una cosa che già da tempo avevo intenzione di provare,  era quella diimbottire i coperchi dei barattolie durante le feste natalizie proprio qui, nel blog "Cuore antico",  ho trovato ciò che cercavo. Grazie ancora, Debora, per il tuo bel tutorial!   

Ed ecco ciò che ho realizzato con questa tecnica: due contenitori di media misura, utili per raccogliere oggetti di vario tipo (poi vi dirò con cosa li ho riempiti io per regalarli)


e al centro un porta-puntaspilli(il procedimento è lo stesso, ho solo tagliato il tondo di stoffa un po' più grande, cm. 3 tutt'intorno invece che 2 e ho aggiunto più imbottitura) che vedete anche qui sotto valorizzato dalla foto scattata dall'amica a cui l'ho regalato. Tutta un'altra cosa, vero?


Ho poi creato alcuni porta-candelinericiclando dei bei vasetti bassi e larghi a cui ho tolto il coperchio perchè in questo caso non serviva



e  una lanternina da giardino con manico in fil di ferro che ho ricoperto con un nastrino leggero avvolto due volte. Le spiegazioni per realizzare il manico le ho trovate su internet, spizzicando un po' di qua, un po' di là, ad esempio qui. Una cosa che mi sento di consigliarvi è che per vasetti altini e stretti tipo quello usato da me, conviene preparare un portacandele estraibile come questo.



Altri vasini li ho fatti utilizzando, come per la lanternina, quelli dello yogurt (ma che fine hanno fatto? Al mio supermercato non ci sono più) abbelliti con bordi, nastri o spago. Li vedete ai lati di quelli che vi ho presentato sopra.


La carrellata per ora è finita qui. Io a realizzarli mi sono divertita, ma naturalmente ci si affina e ci si perfeziona man mano che si procede a farne...purtroppo in questo caso le amiche a cui li ho regalati hanno fatto da cavie ai miei primi esperimenti! Beh, ormai sanno che a volte preferisco provare il brivido creativo di avventurarmi in cose nuove...


Ah, ma torniamo a ciò che volevo dirvi sopra: i vasetti vuoti li ho riempiti con una manciata di gessettiprofumati, bianchi e colorati.


Li avrete visti tante volte in giro...vi dirò che fino a poco tempo fa non mi invogliava troppo provare a fare in casa questi profuma ambienti-biancheria pur se graziosi perchè pensavo che il procedimento fosse noioso e complicato. Poi, vedendo che tante creative riempivano i barattoli di vetro decorati proprio con quelli,  mi è scattata la molla : almeno una volta dovevo pur tentare.
In questo caso sono stata fortunata ad incrociare il tutorial di un'altra amica blogger, Pamela di "My country home" , che in questo post spiegava molto accuratamente i vari passaggi. Grazie Pam di avermi fatto superare l'ostilità per i gessi!
Dei più piccoli e sottili a forma di fiori me ne sono servita anche per arricchire i fiocchi di alcuni barattoli e lanternine, li avevate notati? A me piacciono molto, oltre che per la loro funzione principale anche come elemento  decorativo.

Beh, io continuo a riciclar vasetti...a presto con nuovi lavori fotografati (mi impegnerò) meglio.

P.s. Non sono solita pubblicare un nuovo post senza prima farvi visita ai vostri blog, non dico a tutti ma almeno a una buona parte. Il post cominciava però a diventar "vecchio", quindi scusatemi, vedrò di recuperare mentre leggete questo. Buona settimana!



Buon dopo San Valentino e Carnevale a seguito!

$
0
0
Eh, in realtà questo post avrei dovuto finirlo e pubblicarlo per San Valentino, ma in mezzo ci si è messa l'influenza, così il tutto è slittato di qualche giorno...Augurare amore però è un bell'augurio per tutti i giorni dell'anno, allora non voglio preoccuparmi troppo se la festa degli innamorati è già passata! Vi auguro quindi tanto amore, amore da intendere nel senso più esteso del termine: amore che abbracci sì quello di coppia, ma anche quello per le persone a cui vogliamo bene (bloggers comprese/i!), per la natura, gli animali, l'arte, per la vita insomma...

Questa trascorsa ricorrenza mi offre il pretesto per farvi vedere una delle mie ultime creazioni in fatto di vasetti riciclati, cosa di cui avevo parlato qui, nel post precedente. Come vedete il tema è molto amoroso ed è stato il primo contenitore sul cui coperchio ho voluto inserire un ricamo: schema tratto dal libro515 piccoli motivi a punto croce ed. Rusconi. Oh, sono soddisfatta: almeno il punto 6 dei miei propositi l'ho già messo in pratica!


Proseguendo con questo passatempo, mi sono accorta però che affinarsi in questa tecnica non è facile, dato che a me, che non sono la perfezione impersonificata,  maneggiare colle a caldo (con le mie due pistole: una piccola e una grande), colla vinilica e scotch bi-adesivo, mette a dura prova...
Vorrei che i risultati fossero più impeccabili, ma come l'amore non è sempre perfetto e probabilmente sarebbe noioso se lo fosse, così anche i miei manufatti mostrano i loro lati deboli!

Questo post è anche un modo per farmi sentire, ma per dirvi allo stesso tempo che avverto la stanchezza dei quasi cinque anni di blog e lo intuite pure voi dalle mie diradate visite alle vostre pagine nonchè dalle diradate pubblicazioni sul mio diario, vero? Ancora non ho comunque intenzione di mollare... punto 5 della lista.

E' vero che sono presa da altre cose...in questo momento ai miei hobby nuovi e vecchi, si affianca ogni tanto il piacevole impegno dei mercatini, non tanto per ora quelli creativi (l'ultimo è stato quello di dicembre) ma quelli dell'usato. Già in passato avevo partecipato a qualcuno di questi eventi e all'inizio di febbraio ne ho fatto un altro.


Abbigliamento che ormai non portavo più o indossato pochissime volte (non si vorrebbero mai fare acquisti sbagliati, ma ahimè succede), un po' di camicette di mia mamma, qualche giaccone di una mia amica e tanti giocattoli di quando i miei nipoti erano piccoli....perfino un triciclo che ho venduto, ancor prima che si aprisse la manifestazione, ad un'animatrice che aveva il compito di gestire lo spazio bimbi all'interno della struttura.
Non escludo poi di rifare più avanti l'esperienza dei mercatini del baratto. C'è un negozio della mia città che li organizza a cadenza mensile e credo che almeno a qualche data sarò presente.

Non sono particolarmente portata a vendere, questo ve l'ho detto, però mi diverto in questa veste, mi piace scambiare due parole con le persone che sono interessate a ciò che è esposto nel mio banchetto e mi incuriosisce vedere che magari quel gilè con le trecce sta meglio alla ragazza che l'ha comprato che è più alta e snella di me, o che tutti quei robottini con cui i miei nipoti hanno intrapreso avventurose battaglie spaziali, ora saranno accarezzati dallo sguardo di un...collezionista credo, dato l'età.

Buon dopo San Valentino e soprattutto buon Martedì grasso!

damina senza parrucca
P.s. Ah, non c'entra niente col post, però volevo informarvi, non si sa mai dovesse servirvi, che sulla barra laterale ho sistemato lo strumentino che permette di fare delle veloci ricerche fra tutto il materiale del blog. Ad esempio, se digito montagna ecco che ai primi posti compare il luogo che anche quest'anno mi aspetta...

far buon viso a cattivo...tempo

$
0
0
Se non c'è quel bel cielo azzurro da cartolina che ti mette subito di buonumore, se il calore del sole non ti scalda il viso regalandoti una beatitudine ultraterrena, se nessun luccichìo nevoso ti apre lo sguardo e l'anima, se manca quel manto candido e compatto come panna montata a coprire il paesaggio...la montagna d'inverno perde un po' del suo fascino, bisogna dirlo. Però quando si ha la possibilità di partire per una vacanza




e si va in un posto in cui ci si sente, si è,  di casa, allora non si può certo perder tempo e sorrisi a lamentarsi...
Così si può approfittare di qualche striatura di sereno in mezzo a tante nuvole per provare se i cinque chilometri di fondo della pista azzurra, risultano questo febbraio ancora fattibili...nonostante un anno in più... e l'abbigliamento da befana.


Si può  decidere, dato il brutto tempo, di andare a Trento e visitare finalmente il Castello del Buonconsiglio che Maurizio non aveva ancora visto ed io tanti anni fa da non ricordarmelo quasi.
Un castello che è un labirinto da tanto è grande e intricato (c'è da dire infatti che è un agglomerato di edifici di varie epoche), specialmente per chi come me non ha un buon senso dell'orientamento.







Suggestivi e panoramici loggiati e poi tantissime stanze, prive di arredi, ma da ammirare per gli affreschi, i quadri, le nicchie, i camini, i pavimenti e soprattutto




per i soffitti così riccamente decorati: uno diverso dall'altro, uno più bello dell'altro.


E giardini che abbiamo attraversato velocemente, ma che meritavano più tempo.


Tempo che abbiamo voluto dedicare in parte anche a un giretto per Trento sotto la pioggerella


fino ad arrivare ad una osteria...scelta a caso quella più antica della città.


Non si può poi neanche rinunciare, nonostante il nevischio, a incamminarsi


per l'abituale passeggiata fino alla frazione vicina (una manciata di case, una chiesetta, un bazar, un panificio)


fermandosi lungo la strada per uno scatto a ridosso di una roccia ormai scoperta


e un selfie di coppia. Sono una strenua nemica di questa pratica, ma in questo caso ho voluto fare uno strappo e, macchinetta in mano, abbiamo immortalato i nostri due nasoni che spuntavano da sotto le berrette. Effetto selfie o cuffie di lana?!


Ma torniamo alle attività "qualunque tempo faccia": Asiago è senz'altro una meta interessante, soprattutto se si ha voglia di immergersi in uno shopping un po' elegante: una cittadina che offre negozi che in parte si differenziano da quelli di pianura e quindi per questo per me accattivanti.


Tante vetrine le ho solo guardate, ma qualche spesuccia l'ho fatta: un paio di ciabatte (scontate) in lana cotta e un trabiccolo (very cheap) per sostenere la mia compatta. Mai visti prima treppiedi così piccoli...
...a casa l'ho subito sperimentato. Sì, molto divertente, perchè è vero che odio i selfie, ma mi piacciono invece gli autoscatti e il cavallettino permette di posizionare meglio la macchina fotografica.




E infine, dopo aver fatto buon viso a cattivo tempo per una settimana scarsa di ferie, si torna alla quotidianità sotto un cielo che promette, forse, qualcosa di buono...



Immagino che questo post appaia anomalo rispetto ad altri sulla montagna che ho pubblicato in passato (esempio questo) dove la natura e le bellezze che ho elencato nelle prime righe la facevano da padrone, però per me è stato ugualmente piacevole sfogliare con voi le pagine di questa vacanza stabilmente nuvolosa e saltuariamente nevosa sì,  ma pur sempre una vacanza!
Spero solo non avervi fatto fare un'indigestione di stagionati ritratti per sopportare i quali bisogna esser dotati di una certa propensione all'archeologia...conoscete la frase di Agatha Christie? "Un archeologo è il miglior marito che una donna possa avere: più lei diventa vecchia, più lui si interessa a lei".

Un saluto a tutti e, a proposito di "stagionatura", alla prossima con qualche oggettino vintage...ne avete per caso già individuato uno tra le foto?
Viewing all 127 articles
Browse latest View live