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Channel: diario figurato
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chiacchiere dicembrine tra tramonti, regali, lavoretti e ringraziamenti

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Spezzo la routine dei post sui miei calendari (ma ve ne aspettano ancora due, ricordate) per qualche chiacchiera con voi. Dal mondo della fantasia abitato dalle mie donnine e da tanta spensieratezza, ingrediente che a volte manca nella quotidianità, eccomi ripiombata nella realtà di questo ultimo mese dell'anno.

 tramonti

Non so se avete visto che magnifici tramonti si vedono in questo dicembre o almeno...da me ci sono. Di un azzurro e un rosa intensi, lucenti là nel punto dove il sole già è sceso. A volte sono cieli sfumati come delicati acquerelli, a volte invece strapieni di nuvolette soffici che sembrano zucchero filato rosa. Sono così belli nell'orario che va dalle 4 e mezza alle 5, che fatico quasi a staccare lo sguardo per riportarlo sulla strada...dove deve assolutamente stare, dato che a quell'ora spesso faccio ritorno a casa dal lavoro in macchina.

Quei fantastici tramonti non sono finora riuscita a fotografarli e forse è meglio che alla guida non mi cimenti in tale prodezze, però voglio mostrarvi alcune foto scattate domenica da me e Ma.: certo è un altro tipo di paesaggio, eravamo infatti a Comacchio,


l'atmosfera è più soffusa e dolce, ma ugualmente sorprendente: merito della magia della luce sull'acqua, non certo della mia macchinetta.



 lavoretti

Accennavo al fatto che spesso esco tardi dal lavoro...ecco, questo è uno dei motivi per cui quest'anno le giornate mi sembran volar via (gli impegni si concatenano...) e tempo per dedicare al Calendario dell'Avvento Clicknon ne avrei trovato, così a malincuore questo dicembre vi ho rinunciato. Peccato però...avrei potuto proporre il mio strano calendario anche a voi, o per lo meno agli amanti del click.


 Eh, sarebbe stato divertente contare i giorni che conducono al Natale assieme! Avremmo potuto scrivere i bigliettini a più mani e poi giocarci quasi in contemporanea, restando logicamente ognuno a casa propria. Alcune cose però non si possono prevedere...il guasto al computer ha rallentato tutta la mia attività da blogger e inoltre, come già ho scritto sopra, questo mese mi sarebbe stato difficile fotografare, visto che quando torno a casa spesso è quasi buio. E poi di calendario già ne faccio uno, come sapete, che sta durando tutto quest'anno. Rimandato, pazienza... 

Altre attività o lavoretti natalizi in vista? Mah...per ora, di manuale, mi sto dedicando a tutt'altra cosa cioè al riciclo di un paio di vecchie calze di lana, ormai importabili, ma che mi piacevano molto. Ho pensato così di trasformarle in un pupazzetto, esempi su pinterest ce ne sono a non finire. Solo che quello che dovrebbe diventare un cavallo sta assomigliando sempre più ad una mucca...


Se più avanti sentirò il desiderio di addentrarmi invece nello spirito natalizio, andrò a prendere spunto nei blog delle amiche creative che già da tempo (previdenti loro!) hanno iniziato a proporre giorno dopo giorno tante idee carine. Un grazie anticipato.

Da parte mia, dovrete accontentarvi del riciclo del riciclo...cioè di questo vecchio post in cui elencavo i lavoretti festivi pescati nel mio diario figurato. Lo so, non è il massimo proporvi cose già trite, eppure capitano ancora diverse persone per cercare ornamenti vecchiotti come lepalle di carta, che in questo periodo si aggiudicano sempre il primo posto nelle classifiche dei post più letti...vanno ancora tanto, incredibile.  E delle sagome, che dire? Una di quelle proposte a cui non daresti una cicca circa la popolarità ed invece...sarei proprio curiosa di sapere come vengono usate!


un pensiero molto speciale da un'amica

Un dolcissimo pensiero ricevuto da un'amica mi ricorda che siamo vicini a Natale...e che ci sono persone che, come lei, sanno essere sempre molto premurose e puntuali. Dalla lontana Sardegna, Emilia (cara amica di blog senza blog di cui altre volte vi ho parlato) mi ha spedito un biglietto con allegato...questo. 


Lo riconoscete? Sì, è proprio il cuore di F.F. l'origami grazie al quale io e lei ci siamo conosciute qui sul web. E' speciale due volte, sia per la bellezza dell'oggetto (non finirà mai di stupirmi la perfezione con cui lei crea meraviglie di carta e la sua capacità di renderle uniche) che per il suo significato. 


Grazie di cuore, Emilia! 


a Carla e a Sandra

Ringrazio tantissimo anche Sandra che ha dedicato questo post al cartoncino ricevuto all'incontro di Milano e Carla che ha inserito la mia cartolina nella sua collezione di mail art, eccola qui, è la terza della prima fila. In entrambi i casi il loro gesto, gentile ed inaspettato,  mi ha fatto un grandissimo piacere.
Queste donnine, le milanesi, avrei voluto presentarle anche qui sul mio blog e se il post nelle bozze non affonderà assieme ad altri, verrà anche il loro momento.

nuovi iscritti e le insidie di google +

Un ringraziamento infine ai nuovi iscritti, quelli che hanno avuto il coraggio di seguirmi nonostante il mio blog fosse fermo come una barca a vela senza vento. Ora comunque le cose, dal punto di vista dei miei giri nel mondo virtuale, non sono poi messe molto meglio.
Mi scuso quindi se non sono riuscita ancora a visitare alcuni siti dei nuovi followers ed anche se invece da qualcuno non mi sono iscritta, nè ho commentato "intenzionalmente". Non perchè io sia una tremenda ingrata, ma perchè  nel labirinto di Google +  (le volte in cui aprendo un blog ci cado dentro) mi ci perdo con facilità e temo che, nel caso in cui entrassi a far parte della cerchia, non saprei più ritrovare la via del ritorno... Mi dispiace dirlo perchè naturalmente ognuno sceglie lo o il...(boh, come chiamarlo?) che più gli aggrada, ma io che sono lenta e restia ad imparare le novità informatiche, faccio molta fatica ad orientarmici. Ognuno ha i propri limiti...

foto scaricata dal web

Buon fine settimana a tutti voi!

CALENDAR JOURNAL PAGES: notturno novembre

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Ci siamo quasi, sto per rimettermi in pari con i post del calendario, sono finalmente approdata a quello di novembre. Perchè notturno? E' perchè mi interessava provare (in questo anno di art journaling calendar, sperimentazioni ne ho fatte diverse) a disegnare una scena al buio.

La notte mi affascina molto e novembre mi è sembrato il mese giusto: essendo ancora fuori dalla porta lo scintillio di dicembre,  può offrirci un momento di riflessione su noi stessi (infinitamente piccoli) e sull'universo (enormemente, spaventosamente grande).


Per non ingarbugliarmi in discorsi esistenziali che mi porterebbero lontano, vado subito a presentarvi invece il mio paginone del mese ormai, pure questo, trascorso....

Una placida luna regge tra le labbra il filo dell'amaca su cui la donnina novembrina riposa. E sogna...forse di nuotare o volare?



Nuda perchè l'uomo (che in questo caso è donna, va bene) di fronte all'universo non può essere che così, allo stato naturale, senza difese.


Ah, rieccoci agli interrogativi sulla vita...beh, passiamo allora alle caselle.
Luce soffusa di fiammelle (che trovano posto dentro a nicchie colorate) per rischiarare il buio e su cui scrivere il pensiero della giornata.



E poi stelline gialle per ravvivare un paesaggio notturno che altrimenti risultava essere un pò cupo. Non so però se l'operazione sia riuscita...

Passiamo ora ai dettagli più tecnici: visto che in questa materia non sono proprio ferrata, lo sapete, mi sono affidata sia al mio intuito che a qualche suggerimento...ad esempio Ma. mi ha consigliato di fare degli aloni digradanti per rendere lo sfondo scuro illuminato dalla luna.
 E così ho fatto: l'ho colorato tutto con una matita nera acquarellabile, anche se usata asciutta. Sì, forse non ce n'era bisogno, ma le mie Caran d'ache Prismalo non le mollo quasi mai. 


Per le nicchie  ho adoperato invece delle matite metalizzate della Faber-Castell.


Le lettere della scritta del mese e dell'anno sono state riempite invece con un pennarello rosso sottile, quello con cui avevo sottolineato il movimento "multidirezionale" delle fiammelle,  ma qui lo sbaglio l'ho fatto eccome, dato che non risaltano quasi per niente!


Il risultato finale del paginone mi piaceva, però le persone a cui lo avevo mostrato lo trovavano come me leggermente triste. Ragionando con loro è venuta fuori l'idea delle stelline.
Ho così realizzato, con una fustellina che posseggo e della carta gialla, una manciata di stelle che ho sparso nel cielo.


Ah, visto che in questo post ho speso alcune parole sul materiale, dimenticavo di dirvi che le penne nere utilizzate sono di due tipi: la più grossa è una Signpen di Pilot, mentre quella che vedete nella foto degli occhiali, è una Pigma Micron Sakura. Una volta mi piaceva moltissimo disegnare con le Rapidograph, ma dato che mi era difficile mantenerle funzionanti, mi sono convertita a penne più pratiche. Anche se non è detto che non torni al primo amore...

Questo è il mio lavoro finito, prima di essere scritto


e dopo.


P.s. Saranno probabilmente le candeline, quel cielo stellato, non so, ma questo paginone di novembre a qualcuno ha dato più l'idea di rappresentare il mese di dicembre...mmhh, sarò andata fuori tema stavolta?


Buoni preparativi natalizi, ci risentiamo per gli auguri.

CALENDAR JOURNAL PAGES: dicembre festoso in oro e argento

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Tutto ha avuto inizio, come al solito, dal disegno. Eccomi quindi alle prese con una donnina (la dodicesima) a cui volevo dare, in questo mese di feste, le caratteristiche di una bambolina....non chiedetemi perchè.

Inizio a vestirla con le solite belle carte a fantasia (pelle e capelli li faccio invece con quella da collage), e salta fuori un insieme un pò "tiroler", tanto per cambiare...devo essere stata una frau in una vita passata oppure...sarà forse che l'ho disegnata in montagna?

 E dopo gli abiti mi concentro sulla faccina. Quando vado però a fare le sopracciglia, mi vengono disegnate un po' storte...le infoltisco allora per correggerle, ma faccio una sbavatura...


uffa, decido così di trasformare le sopracciglione in occhialoni. Beh, neanche troppo male, per fortuna. Quasi, quasi la preferisco così.


Per l'ambientazione del paginone senza esitazioni avevo pensato al Natale, sarà anche banale, ma è una festività che amo moltissimo e che offre sempre dei buoni spunti.

 Buoni spunti in oro e argento...sì, perchè questo dicembre chiude infatti anche il mio anno calendaristico (non vi avrò annoiato troppo con i miei disegni?) e mi piaceva il fatto che in qualche modo si agganciasse, come in un abbraccio, al primo mese da me realizzato. Vi ricordate di gennaio con la sua gioiosa confusione? Ecco...di quel mese ho ripreso i colori metalizzati.
Così una pagina si è impadronita  dell'oro e l'altra dell'argento.

Per le caselle mi sono ispirata agli addobbi per l'albero e mi sono venute in aiuto anche qui le carte a fantasia natalizia e quella da collage dorata e argentata. Per le forme, sono andata sul semplice: palline, cuori e stelle


scambiando i colori solo di queste ultime, cioè dorate sullo sfondo argento ed il contrario.  


Due caselle spiccano tra le altre: sono quelle dedicate al Natale


e al mio compleanno.


Le poche candeline sopra alla torta non sono neppure simboliche (di anni non ne compirò nè 12 nè un suo multiplo e neanche 21...) diciamo che gliene ne ho messe quante ce ne stavano!


 Visto poi che a me piace molto disegnare elementi che si dipanano come una serpentina, ho pensato di far correre un nastro che dalla vita della donnina


si srotolasse per tutto il paginone e devo dire che segue un ordine tutto suo, che non c'entra affatto con quello delle caselle...

Il nastro è stato anche la "scusa" buona per scrivere il nome del mese (collage + ghirigori glitterati)


e la data dell'anno.

 
Che amo contornare i miei disegni credo si sia ormai capito: per fare ciò in tutti i calendari mensili ho usato una penna nera o marrone quando volevo dare un effetto più soft. In questo dicembre invece ho appaiato la nera, all'interno, con la bianca a gel all'esterno, pensando in questo modo di dare più risalto ed anche candore ai vari elementi.

E a proposito di elementi.. in un angolino, vedete,  ci ho messo un vassoietto con l'occorrente per il tè. Come mai? Perchè è un rito che mi rimanda all'inverno, alle giornate delle vacanze natalizie, alle chiacchiere con le amiche. Si fanno meglio sorseggiando una bella tazza di tè caldo...volete favorire?


Per finire, un'occhiata finale d'insieme com'era


prima di iniziarlo. Ora  naturalmente è già quasi completato.


E con questo li avete visti tutti i miei calendari...mi sembra impossibile eppure è già passato un anno! A questo punto come in ogni tema che si rispetti, dovrei scrivere le mie impressioni su questa esperienza artistica per me del tutto nuova. Non è detto che non lo faccia, in fondo durante le feste avrò un pò più di tempo per dedicarmi al blog e potremmo ripercorrere insieme le 12 tappe...no, non svenite, su.

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Chiudo questa pagina facendovi gli auguri, perchè non credo di riuscire a preparare un post per l'occasione, quindi...

trascorrete delle BUONE FESTE lontane il più possibile dalla frenesia, che prevalga in tutti noi il "sentire" sul "fare". Lo so non è facile: ci sono i regali da comprare, gli ultimi addobbi da realizzare, per alcuni pranzo o cenone da preparare, i blog degli amici da visitare, ma non lasciamoci sopraffare...(uffa però, tutte queste rime non volute). Che feste sono se dobbiamo viverle di corsa...rallentiamo. 
Che questo Natale sia quindi per voi una giornata ricca di serenità e lentezza, tempo prezioso
da passare in compagnia delle persone a cui volete bene.


BUON ANNO!

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Pensavo che durante le vacanze natalizie avrei avuto molto più tempo da dedicare al blog...finora però non è stato così. Tante le idee, gli argomenti di cui avrei voluto parlare con voi, ma poca invece la voglia e il tempo di stare davanti al computer, mi dispiace. Se l'agenda, che da me è il calendario a parete della cucina, quando lavoro è piena di cose da fare, altrettanto lo è (e in parte lo è stata) di appuntamenti, già vissuti o programmati,  durante questo periodo di feste. Sopra ogni cosa però ha regnato sovrano uno stato fisico e psicologico che giustamente ha cercato di farsi spazio: il RIPOSO. Che bello alzarsi ad orari più umani, spostarsi più che altro in bicicletta, oziare in casa, dimenticarsi dell'orologio...

Non so se in questi giorni siete soliti ripensare all'anno che avete vissuto. Io ho tutto scritto lì, dentro al mio diario-calendario artistico, ed anche se volessi non potrei dimenticarmi di niente...è stato un 2013 per certi versi faticoso e un pò magro di soddisfazioni, ma neanche uno degli anni peggiori quindi come si dice: chi si accontenta gode. Ed io, abbandonati i sogni un pò troppo azzardati (che periodicamente mettono le ali ai miei pensieri) sono tornata con i piedi ancorata al terreno a godere di ciò che possiedo, che comunque non è poco.

In tema con quello che vi ho appena detto mi e vi auguro:

un 2014 che non tarpi le ali ai nostri sogni, che ci permetta almeno di realizzarne qualcuno, magari il meno ambizioso (credo chedovrò accontentarmi insomma di una casetta in legno della Playmobil...) ed allo stesso tempo che in questo nuovo anno si mantenga inalterato il gusto di apprezzare le piccole, ma grandi cose della vita: il sorriso di un familiare, una risata con un'amica, un abbraccio a chi amiamo, una passeggiata, l'interessante scambio di opinioni tra noi bloggers, la scoperta di luoghi nuovi fossero anche angoli della propria città...

BUON ANNO!

   

doppio cuore a spicchi da appendere

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Di nuovo buon anno a tutti, scusate se mi sono presa un bel pò di riposo virtuale, ma ci voleva anche quello. Primo lavoretto del 2014...quello che avete visto in anteprima nel post precedente.

Durante le feste appena trascorse, si è presentato il momento di utilizzare la sagoma cuore che vi avevo presentato tempo fa. Quest'anno il periodo natalizio l'ho affrontato, come vi ho già detto, con molta, molta calma, ma totalmente con le mani in mano non sono ugualmente stata....
 Su pinterest avevo visto una bella decorazione in carta che mi piaceva molto, così ho pensato anch'io di realizzare qualcosa di simile, ma con una forma che avevo già pronta, quella appunto a doppio cuore.


doppio cuore a spicchi da appendere 

 Ho così ridotto il disegno in queste dimensioni, l'ho fotocopiato ed ho preparato un modellino in cartoncino tagliando via la parte che in questa figura è di colore rosa.


L'ho ricalcato per otto volte sul retro di un cartoncino leggero a fantasia, ma se non piace l'idea di avere tanti "spicchi" ne potrete preparare anche meno: farete più in fretta con un risultato forse ugualmente soddisfacente.

Poi con un paio di forbicine ho ritagliato sia il cuore esterno che quello interno. La parte più difficoltosa per chi non è molto pratico potrebbe essere quella di tagliar via la sagomina interna, ma se  puntate le forbici al centro della forma

per poi risalire verso il contorno, il lavoro sarà più semplice e pulito.



A questo punto ci si può dedicare, se si vuole, alla decorazione. Beh, questo dipende anche dai tipi di carta che sceglierete. Quelle che ho adoperato io erano già belle di per sè quindi mi sono limitata a ripassare il contorno dei cuori con penne a gel luccicanti, o poco di più.


Ho quindi piegato tutti i cuori a metà (lungo la verticale) tenendo la fantasia all'interno


e ho incollato (con colla stick) metà cuore di uno con metà cuore di un altro. Poi metà cuore del secondo con metà del terzo e così via fino all'ottavo. Questa a mio parere è la fase più delicata, perchè le due metà dovrebbero (eh, già...dovrebbero!) combaciare perfettamente. Temo che la mia sagoma non sia del tutto simmetrica...pardon.
E'  molto probabile quindi che occorra dare una sistematina: forbicine alla mano, sforbiciate dove serve! 

Una volta che vi troverete in mano qualcosa che assomiglia ad un libro di cuori aperto,


prima di chiuderlo, dovrete pensare a che cordoncino  (o nastrino sottile) usare per appenderlo e come abbellire l'ornamento: perle, campanellini, fiocchi ecc...

Quando avete deciso, prendete il cordoncino, piegatelo a metà e prendete grosso modo le misure: calcolate un tanto per far l'anello, un altro tot per l'altezza del cuore multiplo ed infilatelo, così doppiato, dentro la o le perle adatte, tenete conto che in fondo dovrete farci anche un nodo di chiusura. Ecco, quella è la lunghezza che vi servirà.



Ho passato quindi un pennello intriso di vinavil lungo l'asse della mia decorazione,


vi ho appoggiato ben teso il nastro che avevo preparato,


poi ho spalmato di colla entrambe le metà rimaste aperte (il primo e l'ultimo cuore) e le ho ben premute assieme. Visto che questo tipo di colla ci metterà molto di più ad asciugare, dovrete cercare di non far spostare nel frattempo il nastrino centrale.



Ho finito di sistemare il pendaglio ed ho fatto un nodo per fissare le perle.


Il cuore a spicchi è pronto! E' una cosa semplice, niente di strabiliante, ma spero vi piaccia almeno un pò, io mi ci sono appassionata e ne ho realizzati diversi che ho regalato per accompagnare bigliettini, regalini, sacchettini con le mie meringhe..ma di questo vi parlerò un'altra volta.


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Ve ne mostro alcuni più da vicino. Il mio preferito? Naturalmente quello su un letto di cioccolatini...








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Io vi ho logicamente presentato la mia versione, ma voi potrete attingere alla vostra fantasia sperimentando carte decorate a mano, applicazioni varie o altri tipi di pendagli. Anche ricorrere a materiali di riciclo potrebbe essere interessante.

Le feste natalizie sono purtroppo già sfumate e sarebbe fuori luogo preparare adesso un addobbo per l'albero (forse per il prossimo anno?!), ma un cuoricino così potrebbe andar bene anche per altre occasioni, cosa dite?



Linky Party 2014

con Elton sono tornata ragazzina

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Orfana del Calendar Art Journal 2013, bellissimo progetto che però non mi sono sentita di portare avanti per un altro anno, non ho però abbandonato del tutto la nuova scoperta che avevo fatto cioè l'art journal.

Quadernone a spirale alla mano, mi sono messa d'impegno per realizzare la mia prima pagina a tema. Quale? Quello proposto dalleScrappin' Sisters (un blog molto interessante se vi incuriosisce questa forma espressiva) per la sfida mensile, ovvero l'attore/ice o cantante preferito/a.

La scelta non è stata facile, perchè sia in campo cinematografico che musicale c'erano moltissimi artisti che mi piacevano. Mi sono allora lasciata suggestionare anche dal personaggio, che fosse un minimo "coreografico", in modo potesse offrirmi spunti interessanti su cui lavorare.

E così sono tornata ragazzina...anzi ritornata visto che di lui nel mio blog ne avevo già parlato qui. Sì, proprio sir Elton John, il cantante musicista inglese che negli anni '70 raggiunse il successo anche qui in Italia, per me dotato di irresistibile fascino trasmessomi non tanto dalla sua bellezza (beh, insomma niente a che vedere col suo conterraneo Sting che, coi Police, esordì comunque più tardi) ma dal ritmo trascinante del suo piano e di quella voce che poteva inerpicarsi senza timore su per frenetiche strofe oppure illanguidirsi in dolci melodie.

E il look...come poteva non colpire con quelle zeppone ai piedi, gli abiti stravaganti e luccicanti e quegli estrosi occhiali da vista? In fondo nel panorama musicale di quei tempi un tipo come Reginald si stagliava per la sua diversità e a me questo piaceva molto.


Il mio lavoro l'ho quindi dedicato a questo mio primo idolo straniero e alle prime canzoni che ho ascoltato e canticchiato: la rockeggiante "Crocodile rock" che mi ha ispirato questa pagina,


uno scatenato coccodrillo che suona allo stesso piano di Elton John,

 e "Daniel", più intimista e malinconica, che compare qui sotto scritta dentro alla cornice


della pagina di sinistra.


Ho postato anche il video, perchè penso che alcuni miei lettori non conoscano questa canzone,  e poi perchè fa tenerezza ed anche un pò ridere vedere come ballavano i giovani di allora...



Tornando al mio AJ, simboli eltoniani come gli occhiali non potevano mancare,


così come gli stivaletti con la zeppa


e naturalmente il pianoforte che si snoda per tutta la pagina di destra.


I materiali utilizzati? Immagini fotocopiate del cantante, pennarelli, plastica trasparente riciclata da scatole per fare le lenti degli occhiali, penna a gel luccicante per la pelle del coccodrillo, penna argento a "pasta tridimensionale" per incorniciare con arzigogoli le immagini

 e tanto smalto:  rosso, per la montatura,  e trasparente glitterato...tanto da ubriacarmi: mai più!


Invece con le sfide art journalistiche ho continuato..lo si può notare dalla prolungata assenza dai vostri blog e dal mio. Mi dispiace, eppure non riesco proprio a smettere di disegnare...spero solo di rinsavire presto!
    

dodici mesi calendaristici...si chiude il libro!

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Perchè questo post? Vi starete chiedendo: "ce n'era proprio bisogno?" Capisco che dopo dodici mesi di calendario è chiedervi troppo di leggere ancora qualcosa sull'argomento, ma per me questo post chiude in modo ufficiale il  "libro" nel senso che l'ho proprio messo via e già un pò mi manca.

E' questa una riflessione finale su un'avventura artistica per me del tutto nuova, più un bisogno mio di tirare le fila, quindi se vorrete passare oltre lo capirò, non preoccupatevi.

Sì, dal punto di vista creativo posso senz'altro dire che questa è stata l'esperienza che nell'anno appena lasciato alle spalle mi ha coinvolto di più, che ha coinvolto il mio blog e voi lettori affezionati, ma non solo. Più o meno parallelamente c'è stato anche il doppio canale di facebook, doppio perchè oltre che nella mia pagina, di volta in volta i miei mesi figurati li postavo anche su quella delle calendar journaliste straniere: un gruppo di donne di età differenti, provenienti da varie parti del mondo (anche se in stragrande maggioranza penso americane) che mi ha sostenuto con apprezzamenti calorosi. A volte, confesso, non sempre è stato facile capirsi e devo aver fatto, in inglese, degli strafalcioni tremendi, ma è bello anche aprirsi al mondo con i propri limiti....

Ho voluto parlare di questo gruppo, perchè visto che là si continuerà con il "challenge 2014", questa segnalazione potrebbe interessare anche qualcun'altra/o di voi che mi state leggendo.

Da parte mia, lo dico con dispiacere, ma quest'anno salto...continuerò a guardarmeli i calendari delle altre, senza però produrli. Non è una sconfitta, anzi direi che per me è una grande vittoria essere riuscita a portare avanti, per un intero anno, ciò che mi ero prefissa. Quando una cosa appassiona, se ne trascurano altre per dedicarcisi, ed io l'ho fatto. Ora però per due anni di fila non credo che resisterei..

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A parte il lato "relazionale" di questo progetto, un aspetto per me importantissimo, vitale, c'è stato però anche quello più individuale: tutto il lavoro e il percorso che ho fatto da sola. E qui mi diramo in due branche...

IL DISEGNO
 
Certamente è stata la parte più fantasiosa. Le mie donnine, mese dopo mese hanno preso vita tra le caselle,  hanno giocato, si sono arrampicate, allungate, rilassate. Hanno riso,

 sorriso, ma anche mostrato il loro lato serio


ed hanno via via conquistato sempre più sicurezza. L'esercizio del disegnare costantemente è stato molto utile ed ingegnarsi per trovare il tema del mese, così come realizzare i giorni dello schema, è stata una gran bella sfida.

Contemporaneamente, la sperimentazione delle tecniche è stata anch'essa alquanto appassionante. E' vero che non mi sono lanciata molto in quelle che erano per me, a prima impressione, più difficili  anche se sono forse le più tipiche dell'art journal. Parlo cioè dello stamping, pittura, stencil e altro che non riesco neanche a decifrare dalla sola osservazione dei lavori delle altre.
Ho provato però tante cose in cui fino ad ora non mi ero avventurata così tanto: ho colorato con le matite sul gesso acrilico,


 ho arzigogolato con colle glitterate,

 ho utilizzato il collage in un modo un pò diverso dal solito,

mi sono impegnata nelle sfumature (che sono abbastanza estranee al mio modo di disegnare)

ho creato sfondi "texturizzati"


ed ho provato a trasferire sulla carta pratiche sperimentate in altri ambiti, come la cartapesta.



IL DIARIO

Il diario...era da tempo che non ne scrivevo uno. Di sicuro però lo spazio delle caselline era molto compresso e ciò mi ha portato ad un esercizio di sintesi che ha raggiunto il massimo nel mese di ottobre: ricordate le castagne con i piccoli collage simbolici?


No, non è stato facile limitare  il numero delle parole, spesso infatti strabordavano dai riquadri. Avevo sempre qualcosa da scrivere, ogni giorno, anche quando non succedevano grandi cose: poteva essere un pensiero, un'emozione, un episodio, un incontro, un litigio, qualunque cosa insomma. L'impegno quotidiano è stato in alcuni periodi, ad esempio d'estate, un pochino pesante, così mi è capitato di saltare alcuni giorni, ma in genere prendevo qualche appunto e poi mi rimettevo in pari.

C'è stato un aspetto interessante nella stesura di questo tipo diario che all'inizio non avevo considerato abbastanza cioè quello della "privacy". Se appena iniziato a compilarlo, avevo sempre un occhio esterno sul contenuto di ciò che stavo scrivendo (era quasi una sorta di diario "pubblico", in fondo) col passar del tempo questo quadernone ha preso la piega di un diario più intimo. 
Non dico di avere mai abbandonato del tutto la consapevolezza che tante persone avrebbero potuto vedere ciò che avevo affidato alle sue pagine, sia nel largo ambito del virtuale che in quello più ristretto delle amicizie (a chi non piace dare una sbirciatina?! visto che ero io stessa a mostrarlo), però...sì, ammetto che a volte ha preso il sopravvento quel bisogno di confidarsi come se fossimo stati solo noi due: io e il mio calendar art journal.   


 
DONNINE PER 12 MESI
Dato che mi hanno accompagnato durante tutto l'annove le ripresento: eccole qui, mese dopo mese.Ve le ricordate? Se cliccate sulle scritte andrete al post corrispondente, dove potrete vedere, se già non li avete visti,  anche ciascun paginone nel suo insieme e nei particolari.
Basta dare anche un'occhiata sulla mia barra laterale per trovarli lì tutti in fila. Ci staranno ancora per poco però, perchè come ho detto sopra, l'avventura si è ormai conclusa. 








































Aggiorno oggi, il giorno dopo, il mio post aggiungendo anche il link della copertina...un particolare  non meno importante




Se dovessi scegliere il mio preferito tra questi dodici mesi figurati sarebbe impossibile, in un modo o nell'altro sono affezionata a tutti quanti, ma a voi qual è che è piaciuto di più che sono curiosa?


A presto con una bella sorpresa!
 

un mese da Carla Colombo

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Ecco la sorpresa che vi avevo annunciato: una mostra, la mia prima mostra!
Carla Colombo, bravissima pittrice e amica di blog,  mi ospiterà infatti per l'intero mese di febbraiosuLa Vostra Arte di Carla Colombo  uno spazio che lei mette generosamente a disposizione degli artisti, perchè oltre a produrla lei l'Arte ama anche promuoverla. Tra l'altro c'è da dire che oltre a prendersi la briga di organizzare la personale on line, cosa non da poco, prende sempre parte molto attivamente al dialogo con i lettori commentatori. Infaticabile insomma...chi la conosce lo sa bene.

Immagino però che vi chiediate cosa diavolo ci faccia io in mezzo ad illustri artisti...eh, me lo chiedo anch'io, però l'idea della mostra l'avevo accarezzata più volte (sapete quei sogni ad occhi aperti che ogni tanto si fanno?) ed ora che l'opportunità c'era non potevo mica tirarmi indietro!
Spero solo di non farci una bruttissima figura, io sono molto emozionata e in questo momento mi vorrei nascondere...Se vorrete quindi venire di là nel suo blog per darmi man forte, ne sarò felice.

Un grazie di cuore naturalmente a lei, la grande Carla, che ha fatto sì che questo sogno si realizzasse e...vada come vada!

a "casa" di Alex, di Elisa, delle Scrappin's sisters...e ancora naturalmente di Carla!

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Ricordo un episodio, purtroppo molto sbiadito dal tempo. Era il giorno di San Valentino ed io ero in giro per il centro, non riesco mai a stare in casa quando nevica, mi piace troppo, e quell'anno appunto nevicava. Sotto la galleria non c'era nessuno, un deserto....a parte un giovane africano che girovagava tentando di vendere delle cose. Lui attacca discorso, timidamente, prendendo spunto dalla nevicata e dalla giornata dedicata agli innamorati, sembrava stupito che non stavo in coppia con nessuno. Ci mettiamo a parlare, ci presentiamo e mi racconta qualcosa di sè, da dove veniva, forse gli studi che aveva fatto, mi sembra di ricordare che nonostante l'età avesse già una sua famiglia, lasciata al paese d'origine. Un incontro di due mondi diversi, due momentanee solitudini lì, al freddo sotto quella galleria mentre a pochi metri da noi la neve continuava a venir giù. Non so se ho comprato qualcosa, lui comunque non deve avermelo chiesto.
Per un pò di tempo ho continuato a vederlo in giro e ci siamo sempre salutati con simpatia.

a casa di Alex 

Questa introduzione per dirvi che anche se festeggio raramente San Valentino pure ora che sono felicemente in coppia, ho individuato i miei progetti più amorosi e con quelli ho partecipato al Linky Party "San Valentino- come decorare la casa" ideato da Alex. Tra le mie proposte c'è "il cuore a spicchi" che vi ho mostrato poco tempo fa, "l'uccellino dentro al cuore" ed il "cuore origami".

Le mie sono tutte cose realizzate con la carta, ma se andrete a curiosare  qui , nel post collettivo, troverete sicuramente un pò più di varietà.

a casa di Elisa 

Da Elisa, una blogger che non conoscevo, in verità mi sono trovata ospitata a sorpresa: a lei è piaciuto il mio cuore tridimensionale (quello che vedete sopra nella foto) e così l'ha inserito nel suo Rock on linky party. Io purtroppo non sono ancora riuscita ad andare a ringraziarla e me ne scuso. Se siete alla ricerca di idee amorose, fate un giro qui da lei: la sua raccolta è molto carina e completa.

a casa di Melania e Mariella 
 (Scrappin's Sisters)

Avete presente la mia  prima pagina di art journal, quella dedicata a Elton John 


 con la quale avevo partecipato alla sfida nel blog Scrappin's Sisters? Be, ho vinto la gara!(qui il post) Sono davvero molto contenta, il tema mi aveva ispirato tanto e il mio lavoro, col quale avevo inaugurato il mio nuovo quadernone,  mi aveva abbastanza soddisfatto, considerando soprattutto che nel campo dell'art journal mi sento ancora una principiante.
Come premio avrò un posto d'onore cioè quello di Guest Designer e dovrò presentare il tema del prossimo mese, scelto dalle Sisters. La pagina, in gran segreto, l'ho già preparata, ma non mi convince fino in fondo. Quando si desidererebbe fare bella figura è proprio la volta che le cose riescono così così...  

a casa di Carla 

La mia avventura da Carla (La Vostra Arte di Carla Colombo) sta proseguendo. Mi piace molto il titolo che lei ha ideato per presentare i miei lavori, Le particolari creazioni artistiche e creative di Ninfa, penso che renda bene l'idea. Vi riporto anche un piccolo stralcio della sua recensione, perchè è talmente bella...

"...non si limita alla sola manualità o alla tecnica più o meno raffinata, ma in ogni soggetto che affronta ripone la propria fantasia; la lascia ballare, cullare, dondolare, l'abbandona totalmente su un foglio, un cartoncino,  un taglio di stoffa unitamente  alla Sua estrosa creatività che non trova paragoni o confronti, non ha tendenze, ma che porta solamente alle Sue molteplici manifestazioni espressive in bianco e nero o a colori  più o meno arricchite di particolari...."

Mi riempie il cuore di contentezza leggere tutti i commenti che mi avete lasciato e ringrazio quindi anche dal qui sia voi, affezionati amici e amiche di blog, che tutti quelli che mi hanno scritto parole di apprezzamento...e che apprezzamento!

La mia personale on-line durerà per tutto il mese di febbraio quindi, se vorrete, vi aspetto qui nel suo blog.

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Un imprevisto ha rovinato questo mese iniziato così felicemente: mia mamma è stata infatti ricoverata in ospedale per seri problemi e come potete immaginare il mio tempo libero si è ora ridotto a zero (questo post l'avevo preparato, quasi completamente,  in precedenza).
Spero che tutto riacquisti presto il sapore della normalità e di poter ritornare a circolare serenamente in questo mondo virtuale che per me significa sentirmi bene in mezzo a tante amiche ed amici. A presto!  


piccole meraviglie

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Appena tornata dalle vacanze estive, le varie vicessitudini col mio pc mi avevano costretto a rimandare il post con le foto scattate in montagna. Non è che ora voglia rimettermi al passo, ma a distanza di parecchi mesi, mi è venuta voglia di fare un salto indietro sfogliando assieme a voi almeno qualche pagina di quel periodo a cavallo tra agosto e settembre.
Ho fatto una selezione ed ho scelto le immagini che vedrete, perchè condivido il pensiero di questo  anonimo che dice:

"la Natura è grande nelle sue grandi cose,  ma grandissima nelle piccole cose".

Chi è che non rimane incantato davanti ad un tramonto infuocato, una distesa d'acqua azzurra, un cielo punteggiato di stelle, la maestosità delle montagne?
Nessuno credo...ma che dire della perfezione di una zampina di rana, della forza di un ciuffo ispido di petali, del vellutato splendore delle ali di una farfalla? Piccole cose che ad un'occhiata troppo rapida neanche si rivelano, ma credo invece valga la pena farsi piccoli e attenti per scoprire queste meraviglie della natura.

L'occhio fotografico che si è fatto "piccolo" in questo caso è quello di Ma. perchè io, lo sapete, con la mia macchinetta, mai avrei potuto cogliere così bene queste....

piccole meraviglie
dal mondo animale









dal mondo vegetale











da quello dei funghi




....e umano

Chiaramente quest'ultima foto (autoscatto con la mia compatta) pur facendo parte dell'album montagna 2013, niente ha a che fare con piccole o grandi meraviglie, però...

 
non è meraviglioso (quasi sempre) anche l'amore?

P.s. ....e con questo post ho dato fondo a tutta quanta la mia riserva di romanticismo per quest'anno, vi avverto.  

-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o- 

Ci vediamo presto, nel frattempo io sarò, forse solo col pensiero, nei luoghi che vi ho fatto vedere, ma sicuramente sarò fino alla fine del mese ancora qui.   


riflessioni e trasparenze...in viaggio

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Tante volte avevo annunciato la sua chiusura in questi anni e l'anno scorso più o meno in questi giorni, non sarà un caso, avevo anche preparato " un vero discorso" (questo qui, ve lo ricordate?). Ed invece mi sembra sia così, in maniera molto soft, senza tanti proclami, che stia finendo il mio blog: sempre più trascurato, sempre meno aggiornato, sfogliato sempre più svogliatamente da me e dagli altri.


Abbastanza triste...sì, io l'ho sempre sostenuto che questi nostri spazi virtuali sono splendidi, vivi finchè ce ne occupiamo regolarmente, ma perdono smalto, e non solo lettori, quando diradiamo la nostra presenza, rimangono contenitori zeppi di cose, di storie personali, ma che ormai si aggirano in rete come fantasmi.
Sono passati quasi quattro anni, scadenza a maggio, dall'inaugurazione di questo Diario figurato ed anche il mio come tanti blog coetanei, sta accusando il colpo...già, ci vorrebbe proprio un miracoloso colpo di vita per riportarlo in superficie a questo punto, ma credo che affonderà invece inesorabilmente.


 Eppure di vita in questo lungo periodo trascorso assieme a voi, se n'è infiltrata tanta. Con quanto entusiasmo, quanta voglia di condivisione ho sfornato un post dopo l'altro! ...323 con questo, una bella cifra...

Tutte le sfumature dei miei sentimenti, delle mie sensazioni sono passate dal di qui. Avete intuito com'ero attraverso le parole e le immagini di un origami o magari di una ricetta, e certo ancor di più tutte quelle volte in cui vi ho aperto il mio cuore nei momenti difficili, proprio come si fa con un amico reale. E voi c'eravate.


Avete visto le mie qualità e i miei difetti. Difetti, sì...forse ben nascosti, ma ai più attenti non saranno sfuggite le mie puntigliosità, a volte un pò eccessive. Chiedo quindi scusa se qualche volta ho esagerato, anche se sono sicura che le persone che hanno subìto la mia eccedenza di rigore, non si aggirino più da queste parti.


Ci ho provato...ci ho provato in questi ultimi tempi a portarlo avanti, pubblicando solo quando mi andava e quando avevo tempo, venendo a trovarvi nei vostri blog solo quando sentivo di aver qualcosa da dire e non per puro senso del dovere. C'era comunque anche quello: è una questione di rispetto, secondo me, di considerazione per chi mi segue ricambiare le visite di tutti quanti, quelli che forse sarebbero diventati miei amici anche nella vita al di qua del monitor (per le tante affinità che ci uniscono), così come quelli che difficilmente avrei conosciuto nella vita reale a causa delle differenze di carattere, interessi o età.
Il mondo virtuale è incredibile per la facilità con cui fa incontrare le persone più disparate e non fraintendetemi, la trovo interessante questa cosa.



La mia vita "da blogger" però è ferma come acqua stagnante, lo vedete. Eppure non sono le preoccupazioni e gli impegni familiari a distogliermi da qui. Ce ne sono state, voi lo sapete, e ce ne saranno andando avanti, ma per ora, e l'ora va proprio presa in senso quasi letterale, tutto va bene. Respiro finalmente serenità...e in più ci sono state delle novità.

La mostra on-line che ho fatto dall'amica Carla Colombo, oltre ai vostri apprezzamenti con cui mi avete sostenuto in questi anni di blog, hanno fatto crescere in me una maggior sicurezza rispetto a ciò che creo di "artistico", così ho spostato il mio sguardo dai mercatini a un bando di concorso e...

  
... sono stata selezionata, assieme ad altre creative, artiste, artigiane, per esporre qualche mio lavoro in una galleria d'arte della mia città. E' stata una cosa che mi ha reso felice, in qualche modo un sogno che avevo da anni si è realizzato, con naturalezza.


La mostra, che durerà fino alla fine di marzo, è questa, vi metto il link anche se so che difficilmente potrete venire a vederla.
L'avere esposto dei lavori di artigianato tessile, mi ha fatto di nuovo venir voglia di esprimermi attraverso il ricamo e non escludo neanche l'idea di cimentarmi in un altro tappeto.
Ho voglia di nuovi viaggi di scoperta


e sento che questo del blog, al momento, non mi sta più regalando le emozioni che mi dava. Forse sarà solo un passaggio, un pò di stanchezza accumulata o l'effetto della dolce aria primaverile e chissà, magari un altro viaggio mi riporterà presto a voi...visto che non posso saperlo con certezza, preferisco lasciare uno spiraglio.

Per adesso comunque vi ringrazio infinitamente (e non prendetela come una parola fatta, è veramente infinita la gratitudine per la vostra amicizia) di questo tratto di strada fatto insieme, non ci siamo di certo annoiati, vero? Siete tutte persone stupende e sono contenta di avervi conosciuto!

P.s. Le foto "riflessioni e trasparenze" sono tutte mie, questa volta. Scattate durante una vacanza toccata e fuga in montagna che io e Ma. abbiamo fatto a fine febbraio. Ed in seguito un pò rielaborate.

ci vediamo a Ferrara?

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Mi riaffaccio dallo spiraglio del mio blog per dirvi alcune cose...ci siete ancora? Allora, innanzitutto, volevo farvi sapere che ciò che mi avete scritto nel post precedente mi ha molto emozionato annullando le distanze virtuali tra me e voi, come sempre succede nei momenti di maggiore pathos,  e che risponderò ad uno ad uno ai vostri commenti (anche se mi ci vorrà un pò di tempo) perchè ci tengo molto a farvi un affettuoso saluto individuale nel caso in cui il mio blog chiudesse definitivamente i battenti...cosa che ancora non so.
L'altro motivo per cui ho pensato di pubblicare questo post, è che sarò pure una blogger inattiva o forse in pensione, ma il desiderio di continuare a mantenere i contatti con voi c'è ancora forte e visto che le tre donzelle del web (Ambra, ErikaaSandra) in questo periodo hanno pensato bene di organizzare un nono appuntamento per noi blogger, che per me sarebbe il quarto, io non mi tiro indietro. E voi? Non sarebbe bello conoscerci "dal vivo", parlo naturalmente a chi ancora non ho potuto incontrare finora, farci un giro assieme per la bella città di Ferrara, chiacchierare comodamente seduti a tavola tra un cappellaccio di zucca e un "pinzin"...che non so cosa sia (forse un pinzimonio?) ma lo scoprirò...

immagine scaricata dal web

Se la cosa vi alletta, andate subito da una delle tre organizzatrici (cliccando sui loro link) e segnatevi, ma non rimandate, perchè l'incontro è previsto per domenica 4 maggio

cento passi...e non sentirli

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Care amiche ed amici, sono ancora in circolazione nel mondo blogger, contenti? Non so se questa sarà solo una "boccata d'aria virtuale" e poi tornerò di nuovo ad ascoltare il fruscìo delle foglie, ma so che adesso ho voglia di parlarvi dell'incontro a Ferrara e naturalmente afferro questo magico momento al volo.

C'è da dire (un pò a mia discolpa per questo lungo periodo di silenzio) che mi sono dedicata intensamente per più di un mese ad un progetto: ho ricamato così tanto (tutti, ma proprio tutti i giorni) che il pollice si è trasformato in un gigantesco callo! E' stata dura, ma ce l'ho fatta e sono riuscita a spedire il mio lavoro per un concorso collegato ad una mostra-mercato di artigianato tessile, Tramando...Tessendo, che si terrà il 23, 24, 25 maggio a Zagarolo, in provincia di Roma. Invito quindi chi abita da quelle parti a farci un salto, io non potrò essere presente, ma voi, romani/e e dintorni, potreste portare un salutino (e un incoraggiamento) da parte mia al mio arazzo in trasferta e soprattutto ammirare le opere tessili degli altri partecipanti.

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Allora...cento passi dicevo nel titolo. Sì, questo è il modo in cui era stato presentato l'incontro di domenica 4 maggio dalle tre organizzatriciAmbra, Erika eSandra. Sembravano molti guardando la mappa con l'itinerario proposto dalle donzelle del web, eppure che siano stati cento o anche più, non me ne sono neanche accorta! Perchè passeggiare in compagnia, ammirando le bellezze di Ferrara non ti fa certo sentire la fatica, tanto che non ho dovuto tirar fuori dallo zaino di Maurizio neanche le scarpe comode prese dietro per precauzione.

Io questa città non me la ricordavo tanto bene, perchè l'avevo vista solo di sfuggita andando ad una mostra, ma questa volta mi è rimasta impressa perfettamente nella mente, di certo non la scorderò. Non l'ho trovata solo bella, ma anche molto rilassante: sarà che si respira un'atmosfera di città antica e che il centro, libero da macchine, era pieno di gente in bicicletta, metteteci anche il tempo che dopo alcuni giorni di stampo novembrino, ci ha voluto graziare regalandoci una giornata splendida...insomma, mi ci sono sentita proprio a mio agio. E' una città in cui, dovendo proprio trasferirmi, penso abiterei volentieri.

Ed ecco che vi propongo, con sottomano una piccola guida realizzata per noi da Erika, una sintesi fotografica del nostro tour, iniziato verso le 11 di mattina al Castello Estense, luogo in cui ci eravamo dati appuntamento noi bloggers. Attorno ad esso era stato allestito un vivace mercatino ed alcuni stand  hanno rapito in particolare la mia attenzione come quello dei garofanini, sistemati su un prato dentro a tanti cestoni. Al ritorno ne ho comprato uno rosso sfumato da regalare a mia mamma.


Il giro è continuato, tutti insieme, con la visita al Duomo. Dedicato a San Giorgio, scolpito al centro del portale mentre uccide il drago, ha una facciata davvero splendida e l'interno non è da meno, anche se non sono una grande amante del barocco. La foto sottostante è stata scattata da Stefano (Stefanodav'S Shot-Blog) e dato che lui le ha messe gentilmente a disposizione, io ne approfitto e ringrazio.


Un lato dell'edificio si affaccia su una lunga piazza rettangolare e se fossero stati presenti solo gli sbandieratori sarebbe sembrato davvero di fare un salto indietro nel tempo.


Non sono curiose queste colonnine qui sotto? Una leggenda racconta che sia stato il diavolo a conciarle così, invidioso della loro perfezione, ma le cose sono andate diversamente da come lui aveva sperato...qui la continuazione.  



 Lasciandoci Piazza Trento e Trieste alle spalle


seguo naturalmente il gruppo e, come spesso accade quando si è troppo impegnati a fare altro (leggi chiacchiere), mi distraggo un pò dall'itinerario così se dovessi dirvi da che parte siamo andati non lo saprei proprio. Tra le foto mie e di Maurizio ho comunque trovato le immagini di alcuni particolari che durante il cammino ci avevano colpito, come questa Madonnina,


l'angioletto con delle iniziali incise sotto


e l'insegna di questa via.


Una strada che ricordo assai bene è invece la Via delle Volte, veramente suggestiva con quel susseguirsi di archi.


Arriviamo infine al ristorante (e qui il languore allo stomaco si fa più consistente) dove finalmente il nostro gruppo si può dire al completo, infatti è lì che ci aspettano Krilù e suo marito Sergio


Di foto scattate durante il pranzo ne ho solo una, perchè dopo aver fotografato la tipica crocetta ferrarese


sono stata completamente assorbita dalla degustazione dei piatti...beh, quello che c'era dentro, intendo. A proposito,  ho scoperto cos'era il "pinzin": è il gnocco fritto, buonissimo!

Vi risparmio la vista degli scatti fatti a tavola da altri in cui compaio in tutto il mio repertorio di smorfie e...andiamo direttamente alle foto scattate poco prima di salutarci. Gruppo sorridentemente in posa immortalato da  me


e da Stefano.


Manca qualcosa, vero? Beh, molto più di qualcosa...sì, in questo mio post, Ferrara l'ha fatta da protagonista, ma a parte la bellissima cornice, la giornata non sarebbe stata così speciale e indimenticabile se  non ci fossero stati i bloggers! Le emozioni provate stando assieme a loro questa volta le tengo per me, perchè ho già letto tante parole dedicate all'incontro nei post di chi c'era, parole che hanno descritto meglio di come farei io cosa si sente quando le amicizie virtuali diventano realtà.

Posso solo dire che mi auguro che questo gruppo si allarghi sempre più e, una volta uno, una volta l'altro, si riesca a dare un volto, una voce, un sorriso, a tutte le persone che sono nascoste al di là dello schermo. 


Grazie quindi a chi fa sì che ci si possa ogni tanto ritrovare per consolidare amicizie e farne di nuove (parlo delle instancabili e super-organizzate Ambra, Erika e Sandra) e grazie a chi, come me, è spinto dall'entusiasmo a partecipare a queste iniziative. Precisamente in questa occasione: Ambra, Annamaria, Cristina e Alfredo, Erika e Giacomo, Mirta e Mauro, Sandra e Franco, Stefano, Luigi, Krilù e Sergio,...io...


e naturalmente Maurizio che si sta integrando sempre più tra i bloggers...che voglia fregarmi il passatempo?


P.s. Se volete leggere i post dedicati a questo nono (per me il quarto) incontro blogger, potete andare nel blog "Tra sogni e realtà"  oppure  "Nel mondo di Krilù" dove sia Ambra che Krilù li hanno linkati tutti.



in penombra

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Della porzione di vacanze estive che da bambina trascorrevo in città, ricordo la penombra. Fuori luce accecante e temperature se non proprio torride comunque bollenti, dentro, al rifugio tra le quattro pareti di casa, un clima per lo meno sopportabile, un "freschino" mantenuto appunto da quelle serrande tirate giù per metà.
 Serrande che lasciavano filtrare qualche raggio di sole e a volte dentro quei raggi centinaia di puntini sembravano giocare avvoltolandosi senza sosta. Per me quell'apparizione aveva un che di magico, mi sembrava impossibile che l'aria fosse "piena", che ci fosse tutta quella polvere sospesa in quei coni luminosi...


Mia mamma ancora adesso ha l'abitudine di far tirar giù le tapparelle e socchiudere gli scuri quando fa caldo e queste poche foto le ho scattate da lei.


Dal mio blog in penombra (solo nove post dall'inizio dell'anno: che crollo...) ogni tanto riemergo, come vedete. Giusto un saluto e poche parole per questa volta, ma la prossima pubblicazione sarà più consistente. E si tornerà a vecchi argomenti...

Grazie per esserci ancora (ma ci siete, vero?!) e buon fine settimana a tutti.

bamboline con i tappi a suon di "Rosina bella"

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Come un bel pò di lugli (bruttino "lugli"?) a questa parte, eccomi immersa in un mondo completamente diverso da quello che mi circonda durante l'arco dell'anno. In testa mi risuonano, anche quando torno a casa, ritornelli che parlano di vecchie fattorie, streghe che ballano, navi disperse in mezzo alle onde...ma su tutti è sempre "La Rosina bella" quella che scorta  le mie estati lavorative. Anche se non fa parte dei miei ricordi d'infanzia, avendo fatto il suo ingresso nella mia vita nel periodo della mia formazione, nutro un amore particolare per questa canzone: vivace ed allegra, con il fascino delle cose enumerate oltre a quello didattico di insegnare i giorni della settimana. 



E oltre alle canzoni, quest'estate come sempre ho dato una bella rispolverata alla parola "laboratori per bambini", che anche se accantonata è tornata a risplendere come nuova, così eccomi qui a raccontarvi appunto di una attività proposta alcuni giorni fa che ha riscosso successo considerando pure che necessita di un certo impegno da parte di bambini di quell'età!

Ma...come a dire: date a Cesare quel che è di Cesare. Non voglio mica prendermi meriti che non ho, preciso quindi che, visto che ci avevano regalato un bel sacco di tappi di plastica misti, ho cercato in rete delle idee per poterli utilizzare. Ho trovato le immagini di alcuni pupazzini, davvero belli, ma purtroppo la spiegazione era piuttosto scarna. Gambe e braccia ad esempio venivano, da quel che ho capito, legate al tronco, ma dopo un tentativo fallimentare ho dovuto escogitare alla velocità della luce, un altro sistema. Seguitemi che ve lo spiego!


BAMBOLINE COI TAPPI DI PLASTICA


Occorrente: tappi di plastica di varie forme, colori e dimensioni, spago o filo di plastica, un paio di forbici, un succhiello, vinavil, pennarelli indelebili o a tempera acrilica, (avanzi di lana).

Come si fanno: 

* Con un succhiello o un paio di forbici appuntite (voi adulti) forate al centro molti tappi. Più misti sono, più i bambini avranno possibilità di scelta.


* Tagliate quindi un pezzo di spago (o filo di plastica) per il tronco. Considerate che dovrete anche fare i nodi, quindi tenetevi abbondanti. 

* Fate un bel nodo doppio o triplo ad una estremità e infilate (voi bambini) il primo tappino che fungerà da faccia della bambolina...ma se volete potete partire anche dal cappello.


Il cappello comunque lo si può incollare anche alla fine. 


 I tappi vengono fatti scorrere uno per volta fino al nodo e almeno il primo tappo è meglio metterlo con la parte "vuota" che guarda l'estremità di filo senza nodo. Oh, ma non fatemi ingarbugliare nelle parole...



* Aggiungete ora altri tappi per fare il busto e quando vi sembra che sia di lunghezza giusta, fermate il lavoro con un nodo resistente, il più possibile attaccato all'ultimo tappino infilato.


* Tagliate ora un unico pezzo di filo che dovrà avere la lunghezza totale delle due braccia più quella del busto.

* Individuate il tappino sotto la faccia della bambolina. A questo, che farà da spalle, dovrete praticare due buchi. I fori verranno fatti chiaramente nello spessore del tappo e simmetricamente uno da un lato, uno dall'altro.


Io questo passaggio l'ho eseguito a bambolina montata e non è poi così difficile, ma se preferite potete bucare il tappo-spalle prima di infilarlo (meglio comunque almeno prima di fare il nodo a fine busto).

* Fate ora scorrere dentro ai fori, come se passasse dentro a una galleria, lo spago che avete tagliato in precedenza, in modo che sia di qua che di là ne escano due pezzi di uguale lunghezza.


* Sia da una parte che dall'altra potete fermate il filo in quella posizione con un nodino. Giusto perchè non si sposti lo spago mentre si infilano i tappi.

* Infilate da una parte una serie di tappini per formare un braccio.


Alla fine, per la mano, potete sceglierne uno diverso come colore o grandezza. Solo se vi piace, perchè in ogni modo qualunque combinazione è interessante: basta guardare gli estrosi lavori dei bambini.

* Chiudete con bel nodo e realizzate il secondo braccio uguale al primo. O diverso, fate voi.


* Mancano solo le gambe. Stesso procedimento seguito per le braccia: due fori nell'ultimo tappo del tronco, infilare il filo, i tappi per le gambe e per i piedi, poi fare i nodi. Beh, non sto a ripetere tutto per filo e per segno...




Nel caso del "bambolotto col sombrero bianco" che vedete un pò sotto, il filo dell'attaccatura gambe è stato infilato in un altro modo, come vi mostro nella foto sottostante: meno lineare, ma non male neanche questo metodo.


* Infine con i pennarelli disegnate la faccina e/o altre decorazioni




e, se volete, tagliate un pò di fili di lana e fissateli alla testa (con la colla vinilica) per fare i capelli. Una bambina me l'ha chiesto espressamente ed ecco che la "parrucchiera" fa una bella acconciatura frisè alla bambolina.



* Ultimissima e consigliata operazione: mettere una goccia di colla su tutti i nodi per essere più sicuri che non si sciolgano. 


Ecco, la bambolina è pronta! 

P.s. Basterà un pezzo di spago ripiegato ad anello e fermato sulla testa, per farla muovere come una marionetta.


 Vi piace? Forse i bambini preferiranno farne una versione maschile. Niente paura, questo pupazzo ricicloso è perfetto anche come robot o superoe.  Fantastici questi, vero? 
  
 O-O  O-O  O-O  O-O  O-O  O-O  O-O

Mi auguro che la mia spiegazione sia stata chiara: dato che non ho potuto fotografare le varie fasi durante l'attività coi bambini, ho integrato con scatti fatti a casa (quelli con riquadro rosso)....eh, adesso ho pure io la mia bambolina! Se vi trovate in difficoltà, vi invito comunque come sempre a farmelo presente.

Ringrazio le persone che hanno condiviso sul web questo giocattolo costo zero, perchè è veramente un'idea simpatica, grazie inoltre alla bella Fiorellino, la prima nata, e alle sue compagne e compagni "tappini".
Ah, naturalmente un grazie anche alla mia Rosina bella!




una bella alternativa alla solita frittata

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Non che la solita frittata sia cattiva, assolutamente, ma d'estate non so voi, ma io consumo meno uova che d'inverno e può capitare che in frigo le poche che ci sono stazionino un pò troppo, così appena ho addocchiato questa ricetta, ho pensato che poteva essere una valida alternativa alla frittata fatta con le uova.
La ricetta l'ho prelevata dal blog di Eli che ringrazio. Oltre a tutte le bellissime cose che sa tirar fuori dal suo cappello magico, anche i piatti che prepara mi allettano sempre tanto e, ancora una volta, mi son trovata a seguire le sue proposte.
Pensate che la farina di ceci non sapevo neppure esistesse, lì per lì non ero riuscita infatti ad associarla a nessun ricordo, invece rinvangando in anni passati, mi sono ricordata che una volta avevo assaggiato la "farinata" specialità fatta con questo legume. Comunque di sicuro non credevo si potessero fare anche delle simil-frittate...

Ecco la mia opera. Bellina vero? E soprattutto buona!


E' anche piuttosto saporita, un piatto stuzzicante e leggero (beh, a parte un lieve gonfiore alla pancia che bisogna mettere in conto quando si mangiano legumi). Inoltre, come per la sua cugina con le uova, la si può preparare con diversi tipi di verdura.

Io per la preparazione di base (dosi acqua, tempo di attesa ecc...) ho seguito scrupolosamente le indicazioni di Eli che sono perfette, mentre invece ho fatto qualche variante riguardo agli ingredienti.
La prima volta, visto che non avevo in casa nè la carota, nè il porro, l'ho preparata solo con le zucchine grattugiate a cui ho aggiunto erba cipollina e un pizzico di curry, in seguito l'ho cucinata sempre con le zucchine, ma ho provato ad unirvi anche fettine molto sottili di peperone rosso.


Esperimenti riusciti, direi...

Ora tocca a voi sperimentare questo piatto, ma non fate come Merisio Bartolazzi, mi raccomando! 

P.s. Mi dispiace, temo che il link che vi ho messo, di Sei Uno Zerology, abbia difficoltà a caricare...

l'importante è partecipare

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Nonostante impegni di vario tipo, la voglia di scrivere nel mio blog persiste...è sicuramente successo un miracolo, non c'è dubbio!
Oggi, facendo un piccolo passo indietro, vorrei raccontarvi qualcosa del mio lungo periodo di "penombra blogghista". Non ho scritto virtuale perché, come sanno i miei lettori anch'essi facebookiani, là su quel social network, per tanti aspetti da condannare ma che ha pure i suoi pregi, non ero del tutto sparita.
Lo scorso anno come sapete ho seguito, partecipando in modo molto attivo, il gruppo dell'Art Journaling Calendar, e anche voi ne sapete qualcosa dato che ogni mese pubblicavo un post sul paginone del diario che stavo realizzando, dopo di che mi sono aggregata a quello dell'Art Journaling Italiae mi sono sbizzarrita disegnando a più non posso nel mio art journal, e divertita partecipando a sfide tra amiche. Alcune cose le ho presentate anche sul mio blog, altre invece le ho postate solo su fb, come per esempio queste whimsy (cioè delle bamboline un pò stravaganti) dedicate ad un tema che veniva proposto di volta in volta. C'è stata quindi quella green



quella love







quella tarot che io ho dedicato alla Papessa


e altri lavori che non vi faccio vedere per non annoiarvi troppo.

Poi però ho imboccato ancora una nuova strada creativa. Penserete che sono "leggermente"incostante e sì, potrebbe essere anche vero, diciamo che ho molto bisogno di sperimentare e restare sempre legata alle stesse cose certe volte mi limita. Così, guardandomi intorno, ho trovato qualcosa che ha solleticato la mia curiosità: i concorsi.

Di che tipo? Beh, sono partita quasi per caso con uno che si svolgeva nella mia città ed alcune mie creazioni sono state selezionate per una mostra collettiva tutta al femminile. Ve ne avevo già accennato in marzo, ma non vi avevo fatto vedere quali opere artistico-artigianali avevo scelto. Alcune non sono nuove qui sul blog, ricordate le due "scomposizioni composte"?



E le altre probabilmente le avete viste quando ho esposto nel blog di Carla Colombo, come questo pannello a mezzopunto che per l'occasione ho fatto però incorniciare (così era un pò nudo infatti)


 e un MA.NI. tappeto. "Catenelle" si chiama questo, ed è stato realizzato a quattro mani...le mie e quelle di Maurizio.


Agganciatami in seguito, quasi all'ultimo momento, ad un concorso di artigianato tessile, ho ricamato e ricamato incessantemente per più di un mese, perfino durante le vacanze pasquali.

L'argomento a cui ci si doveva attenere era "il viaggio" e dato che il sottotitolo recitava la famosa frase di Proust " Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi", io a quella mi sono ispirata per riadattare, in versione tessile, un mio vecchio collage: forse qualcuno di voi lo ricorderà.
Il pannello, realizzato su canovaccio con tre tipi di punti diversi e applicazioni di pizzo e perline, l'ho intitolato infatti "Con occhi diversi" e qui lo vedete in tutto il suo splendore...beh, splendore...diciamo che sono soddisfatta perchè sono riuscita a finirlo in tempo e ho avuto una ferrea costanza,

ma certo il progetto avrebbe avuto bisogno di un maggior studio a tavolino. Sì, ne devo fare ancora di viaggi di ricerca...


E poi...mica ho finito, sapete? Quando mi prende la fissa per qualcosa per un pò mi dura, insomma il desiderio di espandere i miei orizzonti e confrontarmi con altre persone per ora è ancora molto vivo. Inoltre quel pizzico di pepe dato dalla sfida diventa un incentivo a produrre, rendendomi più consapevole delle mie capacità e dei miei limiti e spingendomi a migliorare.
Così nei ritagli di tempo che riesco a ricavarmi, sto lavorando dietro ad un progetto (indovinate un pò, per un altro concorso) molto stimolante, sono infatti alle prese con il mio primo  "altered book" che sarebbe a dire un libro alterato, modificato in modo artistico, non ci sono limiti per le tecniche utilizzate. Di questo non posso farvi vedere ancora nessuna foto, ma avrete notizie più avanti, quando a settembre si svolgerà a Parma, la mostra "I libri impossibili".

Una volta che avrò ultimato e spedito il libro (mamma mia, non è proprio molto spedibile il mio!) , mi piacerebbe invece dedicarmi  ad un'altra cosa che gira sempre attorno a quell'oggetto tanto affascinante che è il libro. Si tratta del progetto internazionale di mail art "Guarda, c'è un libro nell'albero", un'iniziativa di cui Carla Colombo è ideatrice. Non vedo l'ora di mettermi all'opera, se la cosa alletta anche voi contattatela, tempo per aggregarvi ne avete fino a marzo 2015. 

Ah, ma non vi ho detto cosa ho vinto partecipando a queste iniziative...Si capisce già dal titolo, vero? Eh, proprio niente di niente, però l'importante non è partecipare?

al "palazzo dei diamanti" tra pattinatori e culle di ragni

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Il caldo umido c'era anche là, bisogna dirlo, però poter mettere ogni tanto i piedi a mollo nell'acqua fredda e trasparente



 ed essere circondati da una natura così bella e intatta,



standosene comodamente distesi su lisci lastroni di roccia


è tutta un'altra cosa rispetto alle nostre spiagge che, nelle afose domeniche d'agosto, diventano abbastanza invivibili.
Ogni tanto un soffio di vento faceva fremere le foglie e la voce gorgogliante del torrente


copriva in buona parte il vociare proveniente da laggiù, da una pozza d'acqua più profonda dove molti ragazzi si divertivano a fare tuffi.



Noi siamo invece rimasti nella tranquillità dei "piani alti"


sotto l'ala protettrice di un palazzo dei diamanti davvero speciale, opera del più prodigioso artista di tutti i tempi...


e se anche non abbiamo potuto assaporare il brivido di immergerci in quella grande vasca naturale, siamo stati bene lo stesso....anzi, da Dio!


Abbiamo osservato le rocce sfaldate che creavano un effetto quasi grafico


e quelle che sembravano sculture moderne


abbiamo ammirato le evoluzioni on water di bravissimi pattinatori



e abbiamo fatto incontri interessanti: la piccola e delicata Lysandra Bellargus



un'altra graziosa, ma più anonima farfallina bianca


e una libellula dai grandi occhi azzurri fiera nel suo eccentrico vestito etnico.


Sul sentiero che riportava alla macchina ci siamo dondolati un pò in culle di ragni


per poi ritornare a casa, riposati e contenti.

P.s. Prima di prendermi eventuali complimenti immeritati, volevo precisare che tutte le foto del post, a parte tre, sono state scattate da Ma.

Buon Ferragosto a tutti!


per Carla

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Cara Carla, 
so che l'iniziativa che invitava i tuoi lettori a ritrarti è terminata, però trovo così bello guardare le molteplici interpretazioni degli artisti e l'idea era così interessante che ci ho voluto provare anch'io...Chiaramente non mi sono cimentata in un dipinto, lo sai cheolio, acquarelli e simili non sono il mio forte, ma ho imboccato invece la via del collage, completandolo poi con tratti eseguiti a penna e ombreggiature a matite colorate (quant'è difficile però ombreggiare bene!).

Ci sono alcuni errori, come vedi e ancor meglio vedrai dal vero, e non ti somiglia neanche troppo, diciamolo pure, ma spero ti piaccia ugualmente, perchè l'ho realizzato con vero entusiasmo...quasi quasi inauguro una serie di ritratti (non somiglianti) a collage!
Questa mia "opera" vuole essere una maniera di ringraziarti per avermi gentilmente ospitato nel tuo blog riservato agli artisti, io che non lo sono...un'esperienza che mi ha dato molte soddisfazioni oltre a incrementare il mio desiderio, in quel momento ancora un pò sopìto, di allargare i miei confini e cercare il confronto stimolante con altri "creativi". Un immenso grazie!
Ma quanti mesi son passati dalla mia mostra on-line?! Eh, addirittura sei...meglio tardi che mai, ma finalmente questo pensiero colorato sta viaggiando fino a te.


Con affetto
Ninfa

un cestino di rubini ...e una pipa

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Il post sugli sciupetin diAnna (andatelo a leggere, è molto carino e istruttivo) mi ha fatto venire in mente che è da moltissimo che non aggiorno la mia tag "naturalcreo e gioco" eppure saranno quasi due anni che ho da parte alcune foto da usare...Sì, adesso è venuto il momento, quale occasione migliore dell'estate per divertirsi un pò con ciò che la natura ci offre?

P.s. Proprio in questi giorni ho trovato sulla riva del fiume alcuni fiori di stridoli e ho provato a farli scoppiare sul dorso della mano: fanno un cick fantastico!

UN CESTINO DI RUBINI

Ho scritto "offre", ma il mio non vuole essere un invito a decespugliare gli alberi! So come fanno i bambini quando ci si mettono: se non te ne accorgi, ti ritrovi l'albero calvo...beh, basta solo insegnar loro che la natura va sempre rispettata, ma che ogni tanto, solo ogni tanto però, uno "strappo" per fini ludici o didattici si può fare.

Nel luogo dove andavo al mare da ragazzina c'era una bella pineta nella quale oltre ai pini, erano presenti anche alcuni "rubini" (come chiamavamo noi la pianta della robinia). E così con la mia cugina o un'amica....

* raccoglievamo un pò di foglie di rubini, scegliendo quelle che avevano "il gambo" più lungo

* sfilavamo via con la mano tutte le foglioline in modo che rimanessero solo i gambi (che sarebbero poi la nervatura centrale della foglia composta, passatemi però questo termine infantile)


* sceglievamo nel mazzetto quello più lungo e resistente e, stringendolo tra i denti una ad un'estremità una dall'altra, lo tenevamo teso. In questo modo potevamo avere le mani libere per lavorare. Una delle due era la tessitrice, mentre l'altra teneva fermi lateralmente i mazzetti dei gambi, man mano che si montavano, affinche non scivolassero via.

E qui vi mostro una vera chicca "d'antiquariato": io che insegno a fare il cestino ad una bambina di un centro estivo agli albori della mia esperienza lavorativa.


 * Naturalmente essendo un gioco da bambini il modo di intrecciarli è di una semplicità infinita, molto più difficile spiegarlo, vediamo se ci riesco: si tende orizzontalmente, appena sotto al punto centrale del gambo che fa da ordito, uno dei gambi per la tessitura e, incorporando quello portante all'intreccio, si forma una specie di anello incrociandone le due estremità...un pò come i primi movimenti che fate per allacciarvi le scarpe. Vedete nella foto l'anellino di cui vi ho parlato?


* Intrecciato il primo gambo, continuavamo nello stesso modo con il secondo e così via, avendo cura di "tesserli" senza lasciare spazi vuoti tra loro e cercando di mantenere il lavoro il più possibile piatto e al centro, non sbilanciato solo da una parte del gambo portante.

* Finita l'operazione intreccio, legavamo i mazzettini sia da una parte che dall'altra


* e infine facevamo un nodo, doppio se ci riusciva, nel gambo-ordito in modo da formare il manico del cestino. Naturalmente e finalmente per far questo ci toglievamo il gambino dalla bocca...



Il cestino "di rubini" si può dire finito, ma in genere una volta arrivate a casa, pareggiavamo i gambi laterali con le forbici.

Questo divertente gioco di tessitura naturale, mi è stato insegnato da mia mamma quando ero bambina, anche se non riesco a ricordarne il momento preciso. Forse eravamo al parco della rocca che sorge nella mia città...sempre che ci fossero i rubini...


LA PIPA

Parlando di questo con Maurizio, ho scoperto che anche lui da piccolo sapeva realizzare qualcosa con la pianta dei rubini: questa simpatica pipa. Il procedimento? Ah, questo è molto, molto più semplice, i maschi erano sempre più spicciativi nei loro giochi!


Si stacca un solo lungo "rametto" dalla pianta,



si sfilano via le foglioline e, invece di buttarle, le si raggruppa a mò di mazzetto. Lo si ferma poi ad una estremità (quella dei piccioli delle foglie) legandolo con la parte più sottile del gambo.


Divertente anche questo gioco, vero? Così abbiamo una pipa per i maschietti e un cestino per le femminucce...o magari il contrario! E voi conoscete altri giochi con le foglie di questa pianta?


Con questo post partecipo al Linky Party di Alex.


Linky Party C'e' Crisi
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